Più soldi in busta paga per i lavoratori della fascia di confine

La proposta di legge di Confartigianato Imprese Varese per combattere il dumping salariale della Svizzera è approdata in Regione. Sarà presentata entro la prima settimana di ottobre

Audizione Regione

«Credo che oggi abbiamo avuto un esempio di buona politica». Il commento di Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, al termine del suo intervento nell’audizione della Commissione attività produttive della Regione Lombardia, riassume in una battuta il senso di una lunga giornata per l’associazione di categoria e le imprese artigiane del Varesotto.

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Al Pirellone, oltre a Galli, erano presenti il direttore generale Mauro Colombo,  i rappresentanti di Tintoria Filati Maino, Bbr Models di Saronno e Ratti Luino srl. Ovvero le tre imprese protagoniste del viaggio avviato da Confartigianato Varese per facilitare la reciproca conoscenza tra ente regionale e imprese. «Imprese – ha sottolineato Colombo – che in questi anni e in contesti diversi, hanno sempre garantito un livello occupazionale importante per la provincia di Varese, hanno creduto nel futuro, hanno scommesso sulla crescita e sulla riqualificazione professionale. Imprese alle quali, oggi, è necessario offrire un supporto aggiuntivo».

Confartigianato, dopo aver avviato il confronto con le imprese del territorio, ha portato in commissione una serie di proposte, tra cui l‘aumento dei salari per i lavoratori della fascia di confine per combattere il dumping salariale della vicina Svizzera. «Il nostro incontro con le aziende artigiane del Luinese e della Valcuvia- ha spiegato Galli – ha evidenziato questo problema. Molte imprese non riescono a trovare lavoratori giovani perché sono più allettati dalle retribuzioni del Canton Ticino».

Il problema del dumping salariale e della «desertificazione delle aree di confine» è stato evidenziato anche da alcuni componenti della commissione tra cui Luca Gaffuri (PD) che ha sottolineato come lo stesso problema si presenta nel Comasco dove «lavoratori del pubblico e del privato, formati a spese dell’Italia, vanno a lavorare in Svizzera».

L’ITER DELLA PROPOSTA
La proposta fatta da Confartigianato è un inizio che potrebbe concretizzarsi con una proposta di legge al parlamento (Plp) da parte di Regione Lombardia, considerato che la materia fiscale e tributaria è di competenza dello Stato. «Oggi sono emerse proposte interessanti per le quali occorre ora mettere in campo strumenti legislativi specifici – ha commentato Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale lombardo – in particolare in materia fiscale per rendere il salario netto dei lavoratori più competitivo con quello del Canton Ticino. Sarà utile predisporre una apposita proposta di legge affinché, nell’ambito del confronto già in essere a livello europeo sugli accordi transfrontalieri, possa trovare attuazione la proposta emersa sul dumping salariale. Altro tema di grande attualità – ha aggiunto Cattaneo- è quello della formazione, per la quale esistono già strumenti legislativi regionali che possono essere meglio finalizzati a sostenere i costi e gli investimenti formativi delle imprese artigiane».

La proposta di legge, basata su un regime fiscale incentivante per i lavoratori che risiedono in Italia e sono occupati in aziende italiane con sede legale entro venti chilometri dal confine, verrà presentata entro la prima settimana di ottobre ai rappresentanti della provincia di Varese in Regione Lombardia e in Parlamento, dopo un ultimo confronto con le imprese protagoniste della Tavola Rotonda “Imprese per il Territorio”.

«Una proposta che va nella direzione del sostegno ai dipendenti delle nostre imprese, non delle imprese stesse» ha rimarcato Galli, aggiungendo al contempo che il lavoro in corso sulla scuola dei mestieri potrebbe rappresentare una sorta di esperimento pilota “da esportazione”.

UN IMPEGNO UNANIME
Da sottolineare l’impegno bipartisan raccolto in Commissione: dalla rappresentante del Movimento Cinque Stelle, Laura Macchi, ai consiglieri regionali democratici Brambilla e Gaffuri, passando per lo stesso presidente di Commissione, il leghista Pietro Foroni, la collega Donatella Martinazzoli, il forzista Salvatore Carlo Malvezzi, e Daniela Mainini, “Con Ambrosoli Presidente-Patto Civico.
E non è escluso che Confartigianato, nei prossimi mesi, possa tornare in Regione Lombardia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Settembre 2017
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