Studenti del politecnico ripensano la biblioteca
Il percorso porterà alla realizzazione di diversi progetti inerenti lo storico edificio di piazza San Lorenzo
Per i futuri architetti è l’opportunità di vivere un’esperienza sul campo, con un progetto vero e con interlocutori reali. Per l’amministrazione comunale è invece l’occasione di trovarsi una serie di proposte sul recupero e sull’ampliamento della biblioteca Luigi Majno.
Ha perciò un doppio importante significato percorso il percorso avviato da Matteo Scaltritti, docente responsabile di uno dei due laboratori di progettazione del Politecnico di Milano che entro la fine dell’anno produrranno il materiale inerente lo storico edificio di piazza San Lorenzo.
Il suo gruppo ha vistato ieri la biblioteca alla presenza dell’assessore alla Cultura Isabella Peroni, seguendo l’esempio degli altri studenti che settimana scorsa hanno effettuato lo stesso sopralluogo guidato da un altro gallaratese, ovvero Paolo Gasparoli. In entrambe le occasioni ai ragazzi è stata presentata la struttura, mettendo in chiaro l’obiettivo finale di ogni progetto: un restyling dimensionale e funzionale.
«L’idea di avere più spazio e perciò una sede adeguata per i nostri 80mila volumi si trascina da anni», ha spiegato ai ragazzi l’esponente della giunta di centrodestra. «La prima ipotesi era il trasferimento a palazzo Minoletti, poi con la passata amministrazione si era pensato alle scuole di via Bottini. Noi invece abbiamo ritenuto di investire sull’attuale stupenda sede, e non solo per una questione economica, partendo da ciò che rappresenta per tutti i gallaratesi: questa è la nostra biblioteca. Non dimentichiamoci poi della posizione a due passi dalla stazione ferroviaria, in pieno centro storico e comoda per chi arriva da Busto Arsizio. La location ideale per una struttura che è un punto di riferimento per i comuni del Sistema Panizza con suoi oltre 200mila potenziali utenti».
Scaltritti, da parte sua, ha invitato gli studenti «a sfruttare al massimo l’occasione», approfittando dell’opportunità di avere di fronte un vero committente «che spesso non è consapevole delle proprie esigenze» e che trova perciò nell’architetto il referente «in grado di rendere esplicite tutte le necessità». Oggi la Majno è strutturata su tre livelli: al piano inferiore si trova il magazzino-archivio; al primo piano il salone d’ingresso, la sala per i ragazzi e l’emeroteca; al secondo piano le sale lettura-studio, lo spazio fumetti e gli uffici.
Tra le indicazioni date agli studenti dai responsabili della biblioteca, c’è quella di ipotizzare un’area di ingresso «che trasmetta un senso di accoglienza e di benessere a chi vi accede», oltre a uno spazio bar da abbinare a quello della consultazione di giornali e riviste «perché le esigenze sono cambiate trasformando la nostra emeroteca in luogo di incontro anche e soprattutto negli orari della pausa pranzo». Il tutto tenendo ben presente che un contenitore «deve essere costruito in base ai contenuti che si vogliono mettere» e tra questi ovviamente hanno un ruolo fondamentale i libri.
Il materiale prodotto dagli studenti del Politecnico potrà eventualmente essere utilizzato per una mostra. Possibilità che l’assessore Peroni è disposta a valutare seriamente: «Noi siamo a disposizione. Sarebbe un premio per i ragazzi e contemporaneamente uno spunto davvero interessante per i lavori con i quali potremmo fare rinascere la nostra biblioteca».
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