Un “parchetto inclusivo”: il Centro per l’autismo festeggia un anno
La Fondazione Piatti ha inaugurato il parchetto alla Nuova Brunella, destinato a ospitare tutti i bimbi del quartiere in uno spazio di vera integrazione
Ha compiuto un anno il Centro Autismo della Nuova Brunella. Aperto lo scorso anno dalla Fondazione Piatti per rispondere alla richiesta di assistenza per bambini piccoli e piccolissimi, oggi segue 34 bimbi nel loro percorso di riabilitazione.
Per festeggiare il primo traguardo, è stato inaugurato il “Parco inclusivo” libero per tutti, uno spazio verde con giochi che, nel percorso di integrazione con il territorio, sarà aperto a tutti i bambini, un luogo dove l’integrazione diventerà il punto nodale del percorso.
A celebrare l’ennesimo traguardo, la presidente della Fondazione Cesarina Del Vecchio: « È grande la felicità che provo ogni volta che apriamo una realtà nuova. Sono passati così tanti anni dal primo mattone messo a San Fermo da cui è nato tutto ciò. Ogni inaugurazione ci fa capire che stiamo davvero dando le risposte che le famiglie chiedono per le disabilità intellettive. Da quegli anni, tanta strada è stata percorsa e oggi, questi bambini hanno molte maggiori possibilità di vivere una vita dignitosa e indipendente».
Il parcato è stato realizzato grazie ai contributi di molti donatori, in particolare quattro: i Lions Luvinate Campo dei Fiori e Varese Varisium, la Mazzucchelli 1894 e la Novartis: « Il parchetto è stato fatto in modo intelligente – ha sottolineato Cesarina Del Vecchio – con tanti buchi a disposizioni di quanti vorranno aiutarci a riempirli».
La Fondazione Piatti lavora nel campo della disabilità intellettive e dei disturbi cognitivi al fianco del Servizio sanitario: « Conosciamo bene tutti il momento difficile – ha ribadito il direttore generale Michele Imperiali – Per questo abbiamo sempre bisogno dei nostri amici perché ci donino tempo o sostegno economico».
In pochi mesi, il Centro ha accolto bimbi molto piccoli inviati dal reparto di neuropsichiatria infantile del Del Ponte: « Abbiamo esaurito tutti gli spazi – spiegano le dottoresse Farioli e Scarabello – ma la lista d’attesa è lunga, almeno 20 bambini in lista. I percorsi che affrontiamo con i nostri pazienti sono molto lunghi e le possibilità di accorciare la lista sono poche. Occorrerebbero più forze e anche spazi maggiori. Il bisogno è enorme anche perché l’intervento precoce è determinante nel miglioramento della qualità della vita».
Il parchetto giochi sarà una palestra, per allenare i bimbi a giocare in tutti i pacchetti che incontreranno sulla loro strada, al fianco di altri bimbi che non noteranno la loro particolarità: « È una palestra in più che apriamo» ha spiegato il direttore del centro Paolo Aliata.
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