Arte e parola, apre sabato la Biennale degli Artisti Varesini

Il doppio binomio artePAROLE e altrePAROLE riflette la ricerca dei ventinove artisti che esporranno

Arte generiche

Sabato 14 ottobre 2017, alle ore 17.00, le porte del Centro Culturale Concordia di Arsago Seprio si apriranno agli appassionati visitatori che attendono l’inaugurazione della XIII Rassegna Biennale Artisti Varesini. La mostra, che per un momento porta il piccolo paese al centro della produzione artistica provinciale, quest’anno si intitola artePAROLE I altrePAROLE.

La parola,infatti, nella sua tradizione scritta e orale, è il mezzo di comunicazione più alto e razionale che l’uomo ha a disposizione per instaurare dei rapporti con i suoi simili. «Decisamente più profondo, viscerale e, spesso, irrazionale, invece, è l’universo comunicato dalla produzione artistica e performativa, che ci racconta chi è l’uomo e cosa prova, senza barriere di tempo, luogo tradizione culturale o lingua» spiega il curatore Martino Rosso. «Questi due mondi, quello dell’arte e delle parole, dall’antichità sono strettamente legati, tanto che spesso le parole entrano direttamente nelle rappresentazioni».

In questo solco di perenne sperimentazione si inserisce la XIII edizione della Rassegna Biennale Artisti Varesini. Le parole, il libro, la lettura e la scrittura, la narrazione e l’ascolto sono le altre parole sulle quali è stato chiesto di riflettere agli artisti che hanno accettato di aderire all’invito della Commissione Organizzatrice.
La forza della narrazione, la fantasia dello scrittore, l’intimismo della poesia, il silenzio dell’ascolto sono stati tradotti nelle trenta opere presentate. Ovviamente ciascuna segue il proprio linguaggio e persegue il suo scopo, in una molteplicità di stili e tecniche che è specchio della diversità di ogni singolo artista e della sua personale ricerca.

Esporranno Vanni Bellea, Giovanni Beluffi, Claudio Benzoni, Giorgio Bongiorni, Roberto Caccin, Roberto Carullo, Tonia Ciavarella, Silvia Cibaldi, Massimo Conconi, Azelio Corni, Lù Demo, Ezio Foglia, Paolo Guerra, Giovanni La Rosa, Maurizio Morandi, Franca Munafò, Ferdinando Pagani, Maria Letizia Palamà, Antonio Pecchini, Raffaele Penna, Antonio Pizzolante, Giancarlo, Pozzi, Antonio Quattrini, Vanni Saltarelli, Marcello Schiavo, Mariuccia Secol, Gianfranco Tassi, Carmelo Todoverto.

Le opere – spiega Emma Zanella, del museo Maga – testimoniano «ricerche diverse, non omologabili all’interno di rigidi contenitori anche se con evidenza emergono alcune assonanze tra i lavori inviati». «Mi riferisco al modo con cui gli artisti si accostano al tema mettendo in luce l’aspetto più ludico e dinamico del rapporto tra parola e immagine (Bellea, Carullo, Guerra Lischetti, Lu Demo, Morandi); il lavoro di ricerca sul libro in quanto oggetto artistico e quasi scultoreo (Pecchini, Penna, Munafò, Quattrini, Todoverto…); lo stretto rapporto segnico e pittorico tra parola e immagine (La Rosa, Benzoni, Buongiorni Vicentini, Corni…) e infine la citazione del libro e della pagina scritta come momento di isolamento e concentrazione».

La mostra, patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Varese e Museo Maga, e organizzata con il supporto del Sistema Bibliotecario Panizzi, resterà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, sino al 29 ottobre 2017 coi seguenti orari:
mercoledì dalle 10.00 alle 12.00
Venerdì dalle 20.00 alle 22.00
Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30.

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Pubblicato il 11 Ottobre 2017
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