L’export è necessario, Univa entra nel capitale di Sace e Simest

L'annuncio alla Liuc durante un convegno su internazionalizzazione e crescita. I due istituti del gruppo Cassa depositi e prestiti sostengono l'apertura delle imprese ai mercati esteri

Avarie

L’evento, promosso dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, con la collaborazione di Sace  e Simest (gruppo Cassa depositi e prestiti- CDP), ha avuto l’obiettivo di illustrare ai numerosi imprenditori e studenti presenti i vantaggi per le aziende dell’apertura ai mercati esteri.

Ad aprire i lavori il presidente  dell’università Liuc, Michele Graglia.  Sul palco si sono succeduti esponenti di rilievo del mondo accademico e imprenditoriale locale e nazionale. Il presidente dell’Unione Industriali, Riccardo Comerio, dopo aver ricordato che l’export genera il 43,3% del prodotto interno del Varesotto, oltre l’8,3% in più rispetto alla media lombarda e il 15,7% in più di quella nazionale, ha affermato: «I mercati esteri sono per la provincia di Varese il principale driver di sviluppo e di creazione di ricchezza e occupazione, e quindi Sace e Simest sono strumenti preziosissimi per il futuro e i destini del nostro sistema economico». Comerio ha poi annunciato: «Per questo l’Unione Industriali varesina ha appena deciso di entrare nel capitale di Simest, una partnership sempre più stretta tutta a vantaggio delle nostre imprese».

Centrale l’intervento dell’imprenditore bustese e membro del cda di Simest, Michele Tronconi, che ha illustrato un suo paper dal titolo: “Gli Investimenti Diretti all’Estero e la Simest: sfide e opportunità”. Tronconi ha ripercorso la storia e le ragioni del ricorso agli investimenti diretti all’estero da parte delle imprese italiane per poi sottolineare il ruolo svolto dalla società del gruppo CDP: «I progetti esteri accompagnati da Simest hanno evidenziato un tasso di fallimento dimezzato rispetto a chi ha internazionalizzato senza il suo supporto– ha sottolineato – inoltre le imprese che hanno investito insieme a Simest ne hanno beneficiato anche in Italia aumentando l’occupazione, il fatturato e soprattutto il valore aggiunto».

Nel corso della tavola rotonda si è discusso del binomio internazionalizzazione- crescita con l’intervento di Federico Visconti e di Anna Gervasoni rispettivamente, rettore e professore ordinario di Economia e gestione delle imprese all’ateneo di Castellanza .

«L’internazionalizzazione – ha commentato Gervasoni – è la linea di demarcazione per molte imprese italiane che devono crescere. Ma per far questo bisogna attivare fonti finanziarie adeguate. Un contributo importante può essere dato da fondi di private equity e private debt, che forniscono capitali di rischio e di debito alle imprese con piani di sviluppo e nella sostanza prevedono un potenziamento della crescita all’estero con varie modalità. Nei nostri corsi cerchiamo di fornire una chiave di lettura di queste dinamiche per preparare i manager del futuro».

Simonetta Acri, chief sales officer Sace, ha sottolineato l’importanza per le imprese di crescere sui mercati esteri avendo a disposizione una “cassetta degli attrezzi” adeguata: «Oggi, sia per le pmi che per i grandi gruppi industriali, internazionalizzazione ed export non sono più un’opzione ma una necessità per rimanere competitivi. Sace e Simest possono fare la differenza in un percorso di internazionalizzazione con iniezione di capitale, finanziamenti a medio-lungo termine e coperture assicurative che annullano i rischi di mercati lontani e meno noti. In Lombardia, prima regione italiana per export, già 5000 imprese con oltre 6 miliardi di operazioni si sono affidate al polo dell’export e dell’internazionalizzazione del gruppo CDP, solo nel primo semestre 2017. Un dato rilevante che rafforza le nostre previsioni di crescita, anche al fianco delle aziende di Varese».

Testimonial del successo di aprirsi ai mercati esteri con Sace e Simest, i rappresentanti di due aziende partner del Varesino: il cfo di Mazzucchelli 1849, Umberto Brustio e il ceo di T&J Vestor, Alberto Jelmini.

Ha concluso i lavori della giornata il presidente di Simest, Salvatore Rebecchini. «In un mondo che rischia di essere afflitto da incrementi del protezionismo – ha detto Rebecchini –  sarà necessario sempre più posizionarsi con insediamenti produttivi sull’estero, come l’esperienza storica del territorio di Varese dimostra. Sace e Simest sono partner istituzionali, che possono sostenere l’internazionalizzazione delle imprese anche facilitando loro l’accesso alle banche di sviluppo multilaterali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Ottobre 2017
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