Il bosco dove ogni pensiero diventa un “ometto”
Sono piccole piramidi di pietre usate spesso per segnare i percorsi. “Qui rappresentano il segno di una riflessione”
In montagna ci sono molti modi per orientarsi, il più semplice è seguire i cartelli, o le carte. Poi vengono i colori sulle piante, o sui sassi, che indicano il percorso da seguire. In alcuni posti vengono messi dei segnali fatti con alcune piccole piramidi di pietre, gli “ometti”.
All’Alpe Bovis (o Bois) nei pressi del rifugio Dumenza, se ne provano molti, decine, che formano una sorta di bosco di pietre.
Non sono stati fatti, però, per segnare un posto. Hanno un altro utilizzo, almeno secondo Matteo Guglielmini, l’oramai storico gestore del rifugio. «Le persone vengono qui a volte anche solo per rilassarsi, fare qualche pensiero, un desiderio o una cosa del genere, qualcosa di intimo. E lasciano questo ricordo che si vede un po’ dappertutto qui intorno».
da wikipedia:
Un ometto (chiamato comunemente anche ometto di pietra o uomo di pietra) è una semplice costruzione artificiale che consiste nell’impilare, uno sopra l’altro, sassi di dimensioni differenti (generalmente, per ovvi motivi statici, i sassi vengono impilati secondo uno schema piramidale dal più grande al più piccolo); da qui il nome ometto.Utilizzo in montagna
In montagna (e nell’alpinismo) gli ometti di pietra sono utilizzati per indicare il percorso da seguire, in assenza delle indicazioni ufficiali o come loro integrazione. Sono costruiti dagli escursionisti per segnalare l’andamento del sentiero in passaggi non particolarmente evidenti, dove sarebbe possibile uscire dal tracciato.È raro trovare ometti di pietra lungo sentieri ben tracciati, in quanto la loro utilità non sussisterebbe; più frequente è invece il loro utilizzo lungo percorsi su ghiaioni o su roccia, ove difficile è il tracciamento del percorso.
Oltre che per marcare i sentieri vengono costruiti ometti anche sul punto culminante di varie montagne. Tra il pietrame che costituisce l’ometto sommitale può trovare posto il contenitore del libro di vetta.
Capita che ogni tanto qualcuno, di questi ometti, ne cada; colpa di qualche animale, o di bimbi alla ricerca di giuste marachelle da mettere a segno al limitare del bosco. Ma oramai sono diventati davvero tanti, gli ometti dell’Alpe Bovis, segno che qualcuno si è fermato per riflettere, prendendosi il tempo per una preghiera laica – o pagana – , rivolta forse alla natura.
Ce ne sono sono un paio di grande misura, rivolti verso valle, forse gli unici ad indicare la via per il lago.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su KTM raddoppia e diventa socio di maggioranza di MV Agusta con il 50,1%
lenny54 su Il figlio di Umberto Bossi di nuovo nei guai. Riccardo percepiva il reddito di cittadinanza senza averne diritto
Felice su Operazione anti spaccio nei boschi. Due pusher in manette a Caronno Pertusella
Renzo Scarella su Bussano alla porta e si fanno aprire con l'inganno: irruzione a casa dell'assessore di Casalzuigno
Felice su Tanta acqua sul Varesotto: crescono i laghi, il Ticino si "allarga" e il Campo dei Fiori è una spugna
Felice su Reddito di cittadinanza senza averne i requisiti, la Finanza di Varese denuncia oltre 600 persone
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.