Il film varesino su Papa Francesco vince al festival dei Popoli

"L'Ultima Popstar”, il film realizzato dal varesino Carlo Prevosti insieme a Claudio Casazza e Stefano Zoja , ha conquistato Firenze: si è infatti guadagnato il premio del concorso nazionale Cinemaitaliano.info-CG Entertainment

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(foto di Ilaria Costanzo, dalla Pagina Facebook del Festival dei Popoli)
L’Ultima Popstar”, il film realizzato dal varesino  Carlo Prevosti insieme a Claudio Casazza e Stefano Zoja e prodotto da Insolito Cinema, ha conquistato Firenze: si è infatti guadagnato il premio del concorso nazionale Cinemaitaliano.info-CG Entertainment al 58° Festival dei Popoli , che si è appena concluso nel capoluogo toscano.

Il Premio Cinemaitaliano.info – CG Entertainment del Concorso Italiano, che consiste nella pubblicazione e distribuzione del film nella collana dvd “Popoli doc” edita da CG Entertainment, è stato assegnato dalla giuria composta dalla redazione di Cinemaitaliano.info, che ha motivato così la scelta: “Partendo da un’osservazione pura e distaccata, la macchina da presa si insinua tra la brulicante folla fino a mescolarsi completamente, diventando essa stessa spettatrice di un atteso evento epocale. Tra lo storytelling di un apparente rock concert e il doc antropologico, “L’ultima popstar” mostra la morbosa venerazione di un popolo nei confronti del suo leader, icona di cui tutti bramano portare a casa un ricordo, sia esso una benedizione o una t-shirt con la riproduzione del volto sorridente del Pontefice”.

«Siamo felicissimi perché è tutto inaspettato – ha commentato Carlo Prevosti –  Un progetto nato come un esperimento, che ha trovato una direzione nel suo farsi e che ci ha portato a Firenze, una meravigliosa prima tappa per un cammino che speriamo possa continuare a procedere».

IL PALMARES COMPLETO DEL FESTIVAL

IL TRAILER DEL FILM

 

CARLO PREVOSTI, UNA STELLA VARESINA DA TENERE D’OCCHIO

Carlo Prevosti, classe 1978, è ora milanese ma è nato e cresciuto a Varese: dopo la laurea allo IULM  in storia e critica del cinema con una tesi sul rapporto tra realtà e finzione nel cinema documentario, ha esordito nel 2010 con i documentari Con le ruote per terra che racconta il percorso di avvicinamento della nazionale italiana under 22 di basket in carrozzina ai campionati Europei e Sentire il mio passo sul sentiero che invece raccoglie testimonianze di persone che hanno scelto di abbandonare la vita urbana per ripopolare la montagna, nel 2013 ha realizzato Movimento per 21 pianoforti sull’opera del maestro Daniele Lombardi.  L’Ultima Popstar è la seconda collaborazione tra i tre registi che, insieme a Duccio Servi e Benedetta Argentieri, hanno già realizzato il documentario “Capulcu – Voices From Gezi” nel 2014, premiato tra gli altri al Thessaloniki Film Festival con l’Amnesty International Award. Fra i registi figura anche Claudio Casazza, già premiato al Festival dei Popoli nel 2016, reduce del successo dell’acclamato e dibattuto Un Altro Me.

L’ULTIMA POPSTAR, COME NASCE IL FILM

25 marzo 2017. Oltre un milione di persone di 153 diversi Paesi si ritrova a Monza per partecipare a uno dei più grandi eventi popolari che il Nord Italia ricordi negli ultimi anni. L’occasione è la Messa solenne celebrata da Papa Francesco. Nel Parco di Monza fin dalle prime luci dell’alba, i preparativi fervono. Il silenzio e i vuoti del parco si riempiono man mano e il film ne racconta ogni momento, dall’allestimento del palco, dieci volte più grande di quello che San Siro offre alle rockstar, alle migliaia di volontari che si organizzano per accogliere i presenti. Ma soprattutto mostra il popolo del Papa, un milione di persone che lentamente arriva al parco, chi da solo chi in grandi gruppi, chi tatuato chi in sedia a rotelle, e organizza picnic, giochi per ingannare il tempo, preghiere, canzoni e acquisti di per ricordare l’evento. Una musica continua, spesso fuori contesto, inonda la marea umana.«Nei giorni precedenti l’arrivo del Papa a Milano non si parlava d’altro, un milione di persone erano attese a Monza per vederlo celebrare la messa –  spiegano gli autori – Ci siamo chiesti chi fossero queste persone».

Ne emerge un racconto di una cerimonia religiosa 2.0, un film-evento di grande intensità fatto di volti, striscioni, canti, selfie e attese estenuanti, ma soprattutto di migliaia di persone pronte a qualsiasi sacrificio per essere presenti a questo avvenimento. «La musica incessante diffusa dagli altoparlanti, tanto da rendere difficile il raccoglimento, ci ha dato la chiave di racconto del film: una lunga attesa di un concerto, tra fan/fedeli che aspettano l’arrivo della Popstar»

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Ottobre 2017
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