L’architetto Sommaruga raccontato nel “suo” Palace Hotel
Un bel sole e una cornice straordinaria hanno accolto la giornata di studio sul lavoro del grande architetto milanese
Un bel sole e una cornice straordinaria, fatta di natura e di uno splendido palazzo liberty progettato proprio dal protagonista del convegno, organizzato nel centenario della sua scomparsa e i centocinquant’anni dalla nascita, hanno accolto la giornata di studio sul lavoro dell’architetto milanese Giuseppe Sommaruga, organizzato da Confcommercio Imprese per l’Italia-Uniascom della Provincia di Varese e Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, insieme a Confcommercio Lombardia.
Studiosi della belle époque, storici dell’arte,esperti della soprintendenza, ma anche amministratori e rappresentanti del tessuto turistico e commerciale sono stati i protagonisti della giornata, culminata in una grande tavola rotonda, coordinata dal giornalista Gianni Spartà, a cui hanno partecipato Fabio Lunghi, presidente del Varese Convention and Visitors Bureau, Riccardo Aceti, del politecnico di Milano, Ileana Moretti, neopresidente dell’ordine degli architetti di Varese, Andrea Buffarello, Direttore del Palace, Giuseppe Armocida, Presidente Società Storica Varesina, Anna Bernardini, Direttrice di Villa Panza e Collezione Panza, Roberto Cecchi, Assessore alla Cultura del Comune di Varese e Luca Rinaldi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Lombardia.
Una giornata inserita, non a caso, all’interno del Festival Nature Urbane: «Perché recuperare un patrimonio storico e culturale è un’occasione anche per il turismo, il commercio e in generale la promozione del territorio» come ha sottolineato il presidente di Uniascom Giorgio Angelucci in apertura del convegno, e patrocinato anche da Confcommercio Lombardia«Perchè noi siamo all’interno di un altro dei suoi capolavori: Palazzo Castiglioni» ha spiegato il segretario generale di Confcommercio Giovanna Mavellia.
Ma soprattutto perchè è arrivato il momento di riconoscere che il binomio cultura-turismo non è impossibile, ma capace di sviluppi altamente positivi. Partendo, per Varese, dal grande patrimonio artistico e architettonico che proprio il turismo di lusso dei secoli precedenti ha lasciato in eredità, regalando le basi per il turismo di oggi.
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