Lino Finazzi, il suo ultimo pensiero per i ragazzi di Roberto Bof

Alla cena sociale del Gruppo Sportivo Pavarin una sorpresa per il giornalista da sempre impegnato con la onlus che si occupa di sport paralimpici: il bel gesto di un imprenditore di Parabiago scomparso recentemente

varie varese

Il bene a volte è contagioso. Circolare. Ci sono persone che portano dentro qualcosa di speciale e lo “trasmettono”.
Questa storia parla di uomo Lino Finazzi titolare della Css di Parabiago. Sulla home del suo sito aziendale c’è una frase di Albert Einstein: “Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare”. Lino è morto il 27 gennaio scorso, si è arreso dopo una battaglia lunga 24 anni contro un sarcoma che non ha mai minato l’ottimismo e la sua allegria.

La sua azienda partecipa costantemente a programmi di solidarietà rivolti a ragazzi con varie disabilità o fasce più deboli e sponsorizza anche gruppi sportivi per bambini e ragazzi.

Ed è qui che entra in scena Roberto Bof e la sua associazione la Sestero: “Da qualche anno mi invitano alla cena sociale del Gruppo Sportivo Pavarin – racconta Bof-. Sin dalla prima volta mi hanno sempre messo al tavolo con Lino Finazzi e sua moglie Fulvia, entrambi tesserati per il gruppo, lei è la direttrice sportiva.
Pur vedendoci solo una volta all’all’anno, cena dopo cena ci siamo raccontati molte cose, loro mi chiedevano dettagli sulle mie iniziative.
Allo stesso tempo lui lottava contro il cancro che l’ha perseguitato: ogni anno ci lasciavamo con la sua frase “per quest’anno l’ho sfangata, speriamo di vederci l’anno prossimo”. E’ successo negli ultimi sette anni. E’ morto a gennaio e quest’anno la sua sedia era vuota.

Alla cena di ottobre tutti i suoi compagni del gruppo sportivo hanno però voluto ricordarlo raccogliendo una cifra arrotondata dalla moglie: lei come sempre seduta al mio stesso tavolo. La sorpresa però è stata quando poco prima si chiudere la serata Roberto Pavarin e Fulvia hanno rivelato che è stato Lino Finazzi a volere la raccolta indicando chi doveva ricevere. Quando hanno girato il foglio ho letto il mio nome: carta bianca alla Sestero per spendere 3000 euro che sono già diventati 3500 per l’intervento di altri, e prossimi a diventare 4000 per nostro contributo. Mi piacerebbe far conoscere questa storia per la bella persona che era Lino Finazzi e per la qualità di un gruppo come il GS Pavarin” (nella foto Fulvia e la famiglia Pavarin consegnano l’assegno insieme all’ex corridore professionista, oggi componente dello staff tecnico della Nazionale, Marco Velo).

 

“Mio marito era una persona straordinaria – racconta con la voce rotta Fulvia Galeassi – siamo stati sposati 39 anni e ha sempre anteposto gli altri a se stesso e alla sua salute. Gli piaceva molto l’impegno di Roberto Bof, ci credeva davvero. Quando Lino è morto sul suo computer ho trovato una lettera: mi chiedeva di raccogliere dei soldi da destinare alla Sestero. Ho deciso di esaudire la sua volontà. Non è molto, ma sono convinta che Lino sarebbe felice”

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Pubblicato il 18 Ottobre 2017
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