Lo scienziato ambientale nel terzo millennio

L'incontro è in programma per giovedì 12 ottobre 2017, nel Chiostro di Sant’Abbondio

università como

Chi è e che cosa fa uno scienziato ambientale? Rappresentanti del mondo accademico e del mondo del lavoro ne dibatteranno nel corso del convegno “Lo scienziato ambientale nel terzo millennio: esperienze a confronto – Incontri e sinergie tra il mondo produttivo, dei servizi e dell’innovazione con la ricerca e la formazione nel settore ambientale”, in programma a Como giovedì 12 ottobre 2017, nel Chiostro di Sant’Abbondio.

Il convegno – organizzato dai Corsi di Laurea Triennale in Scienze dell’Ambiente e della Natura, e di Laurea Magistrale in Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese e Como – prevede la partecipazione dei rappresentanti del mondo imprenditoriale locale (Chemservice, Comodepur, Team Mastery, Tecnologie d’Impresa, GRAIA, La Filippa, Shelter e OsGEO) e si pone l’obiettivo di istituire un tavolo di confronto e scambio, volto a creare un canale di comunicazione diretta tra i giovani e la realtà produttiva, che tenga conto da un lato delle aspettative e dall’altro dell’evolversi del mercato del lavoro e delle esigenze che esso pone.

Lo scienziato ambientale moderno è un professionista con una forte propensione alla risoluzione dei problemi complessi e al lavoro multidisciplinare basato su competenze di natura ecologica, naturalistica, chimica, tossicologica ed ecotossicologica, e geologica. Si occupa di eseguire procedure di valutazione di impatto ambientale e del rischio chimico, di gestione e valorizzazione della biodiversità, oltre che di valutazione della pericolosità geologica cui è esposto un sempre più fragile territorio.

Proprio in questa direzione le normative regionali, nazionali ed europee hanno introdotto prescrizioni sempre più specifiche. Ad esempio norme tecniche per le costruzioni (NTC), il Piano Nazionale per la prevenzione del rischio sismico e l’adozione, da parte di Regione Lombardia, le recenti politiche per l’implementazione di studi di microzonazione sismica.

L’applicazione del nuovo regolamento Europeo REACH per le sostanze chimiche rappresenta invece un tema di riferimento per i professionisti dediti alla protezione della salute umana e ambientale oltre che all’applicazione di tutte le direttive sul tema della tutela e valorizzazione della biodiversità. Questi interventi normativi hanno fortemente focalizzato l’attenzione del pubblico e dei decisori sui rischi ambientali per la gestione dei quali la figura professionale dello Scienziato ambientale è certamente tra le più idonee grazie alla formazione orientata al “problem solving”.

Le competenze interdisciplinari forniscono allo scienziato dell’ambiente un ruolo adattabile a realtà aziendali di diversa tipologia e dinamicità, dalla startup universitaria a realtà produttive consolidate.
Il Convegno – in programma nell’aula magna del Chiostro di sant’Abbondio (via Sant’Abbondio12), a partire dalle ore 9 – si configura come un momento reale di confronto e scambio utile per chiarire le prospettive di impiego professionale per i giovani attualmente in formazione presso i Corsi di Laurea Triennali, Magistrali e di Terzo ciclo (Dottorato in Scienze Chimiche e Ambientali e Scuola di Specializzazione in Valutazione e Gestione del Rischio Chimico) a indirizzo ambientale istituiti presso l’Ateneo, oltre che come un evento in grado di fornire spunti per l’eventuale miglioramento dell’attuale offerta formativa.

L’iniziativa si propone infine di rafforzare la collaborazione tra l’Università degli Studi dell’Insubria con le realtà produttive, e con gli Istituti e le Associazioni sia nazionali (ISPRA – Istituto Superiore per Protezione e la Ricerca Ambientale, AIDII – Associazione Italiana degli Igienisti Industriali, SCI – Società Chimica Italiana, AISA Associazione Italiana Scienze Ambientali) sia internazionali (SETAC Italian Branch – Society of Environmental Toxicology and Chemistry) patrocinanti l’evento, al fine di proseguire nell’opera di costante adeguamento dell’offerta didattica, in particolare in campo ambientale, per offrire agli studenti l’opportunità di poter usufruire di percorsi formativi sempre all’avanguardia e rispondenti alle esigenze del mondo produttivo, delle imprese e dei servizi. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli interessati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2017
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