Maurizio De Giovanni inaugura Duemilalibri
Diciottesima edizione per il festival della letteratura: il “padre” del commissario Ricciardi ha passato le ore prima dell’inaugurazione a visitare la città e le scuole locali
L’edizione del 2017 del festival di letteratura gallaratese che da diciotto edizioni porta il nome di DuemilaLibri ha invitato Maurizio De Giovanni all’inaugurazione avvenuta al museo MAGA di Gallarate. Quest’anno gli organizzatori del festival hanno pensato di promuovere gli eventi della manifestazione su tutto il territorio gallaratese coinvolgendo le realtà e gli enti locali (coinvolgendo anche la città di Busto Arsizio). La decisione è nata dalla volontà di far vivere gli spazi pubblici cittadini e di rendere maggiormente partecipi anche i visitatori.
È stata data un’attenzione particolare anche ad un pubblico giovane (come dimostra la presenza di Leonardo Cecchi (Alex & Co.) e la decisione di portare degli incontri con gli autori all’interno delle scuole.
Anche Maurizio De Giovanni condivide l’idea di dare importanza alle future generazioni (che rappresentano i cittadini del domani), infatti il “padre” del commissario Ricciardi ha passato le ore prima dell’inaugurazione a visitare la città e le scuole locali.
Inoltre durante la “chiacchierata” con l’autore si è affrontato il tema della lettura (e della sua carenza) tra parte dei giovani e parte del pubblico contemporaneo. Sfruttando la domanda posta dalla relatrice Rosi Brandi, Maurizio De Giovanni ha espresso la sua idea secondo la quale ad una minore fruizione dei libri corrisponde una minor immaginazione e quindi una carenza del lessico usato da una parte della popolazione. Questa concezione deriva dalla convinzione che la lettura permette di allenare la capacità immaginativa perché, pur avendo delle linee interpretative impostate dallo scrittore, la parola scritta lascia molto alla fantasia del lettore (infatti capita spesso che si rimanga delusi dalle trasposizione televisive dei romanzi precedentemente letti). Invece sembra essere più facile che le storie raccontate dagli schermi (televisione e videogiochi) non lascino molto spazio all’immaginazione dello spettatore, il quale tende ad essere visto come un possibile cliente (da questo si capisce anche la grande quantità di pubblicità e di messaggi subliminali).
Tra gli obiettivi del festival che coincidono con il pensiero dell’autore, c’è l’invito a leggere in modo da aumentare le proprie capacità immaginative che possono aiutare a realizzare nel concreto delle idee e dei progetti mai pensati prima d’ora.
Questo articolo rientra nel progetto del Social Team di [OC] Officina Contemporanea, la rete per la cultura a Gallarate
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