“No allo sbancamento dell’ex Saronno-Seregno”: 10 associazioni scrivono a Fagioli

Tante diverse motivazioni ambientali, economiche, paesaggistiche, di sicurezza e anche di decoro urbano hanno spinto dieci associazioni saronnesi a scrivere una lettera aperta al sindaco Alessandro Fagioli

\"No allo sbancamento dell\'ex Saronno-Seregno\": 10 associazioni scrivono a Fagioli

Tante diverse motivazioni ambientali, economiche, paesaggistiche, di sicurezza e anche di decoro urbano hanno spinto dieci associazioni saronnesi a scrivere una lettera aperta al sindaco Alessandro Fagioli e all’assessore ai Lavori pubblici Dario Lonardoni per dire “no” allo sbancamento dell’ex Saronno Seregno.

In sostanza i sodalizi Fiab Saronno Ciclocittà, Ambiente Saronno Onlus Circolo Legambiente, il Circolo Culturale Saronnese il “Tramway”, la Società Storica Saronnese, il Gruppo Acquisto Solidale Uboldo Saronno, Semplice Terra Aps, Il Sandalo bottega del commercio equo e solidale, L’Isola che non c’è, Uomo e Territorio Pro Natura e Agesci Gruppo Scout Saronno, chiedono al Comune di attenersi al progetto originale per cui c’era già stata una dichiarazione d’intenti delle Amministrazione di Saronno, Ceriano Laghetto e Solaro e per cui si erano espressi, con la firma di una petizione, 1200 saronnesi.

A far discutere è soprattutto la scelta del comune di sbancare la massicciata, anche eliminando i ponticelli su via Reina e via Don Monza, riportando il percorso pedonale e la ciclabile a raso per creare una nuova arteria e nuovi parcheggi. Tra i temi affrontati c’è quello economico: “Secondo una stima approssimativa – ha spiegato martedì mattina nella conferenza di presentazione della missiva Franco Casali – lo sbancamento costerebbe tra i 400 e i 500 mila euro mentre con un investimento decisamente minore si potrebbe allargare il sedime in quota e mettere in sicurezza il transito di pedoni e ciclisti con alcuni accorgimenti tecnici (strutture di contenimento come barriere e siepi), così come già realizzato in molti progetti di riuso di ferrovie dismesse”.

Nella lettera le associazioni chiedono un maggior coinvolgimento dei cittadini “visto che al momento del progetto si sa ben poco” anche per “garantire la totale trasparenza dell’operazione”. E concludono: “E’ indispensabile che venga realizzato, con un concorso pubblico tra professionisti del settore, un progetto architettonico complessivo che preveda un riutilizzo rispettoso del concetto di green way e parco lineare urbano anche per la tratta interessata dalla massicciata, proponiamo che in attesa del recepimento di adeguate e trasparenti fonti di finanziamento per tutta la tratta dismessa, venga realizzata inizialmente – se necessario in più fasi tra loro raccordate – la sola tratta che si sviluppa a piano campagna tra Solaro-Introini (pista ciclabile di Solaro), via Emanuella e via Piave in Saronno”

Pubblicato il 25 Ottobre 2017
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