Omicidio di Marilena Re, il movente nell’ossessione per la casa di Vito e Alba

Dalle indagini emerge che Marilena Re aveva prestato 90 mila euro a Clericò e alla moglie per ingrandire la villa di via Livorno. I due avevano già chiesto soldi in passato ad altre persone

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Vito Clericò ha raccontato molte bugie e l’ultima che gli inquirenti sono riusciti a smascherare è quella che riguarda il movente dell’omicidio di Marilena Re, la 58enne di Castellanza che ha confessato di aver ucciso, decapitato e seppellito nel proprio orto.

I continui accertamenti degli inquirenti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Varese con il coordinamento del magistrato bustocco Rosaria Stagnaro, stanno facendo crollare anche la tesi che la donna avesse chiesto alla coppia di nascondere dei soldi per sottrarli al fisco, verso il quale era debitrice.

Quello che emerge, infatti, è che Marilena li avesse prestati a Clericò e alla moglie Alba De Rosa per i numerosi lavori che la loro grande villa in via Livorno richiedeva. La loro ossessione era la casa li ha accecati al punto che anche la vita di un’amica che aveva riposto fiducia in loro, poteva essere sacrificata. Quando Marilena ha iniziato a chiedere la restituzione di quei 90 mila euro, che servivano per chiudere un vecchio conto col fisco, la risposta di Clericò è stata senza appello con l’omicidio e la deturpazione del corpo della promoter.

Emerge anche che Vito e Alba non erano nuovi a richieste di prestito per abbellire la loro grande casa e lo avrebbero fatto in passato anche con personaggi a dir poco discutibili. Quell’ossessione senza fine aveva spinto anche Alba a chiedere ad un professionista del settore immobiliare, nei giorni successivi, un modo per mettere al sicuro la loro amata abitazione da possibili sequestri in caso di eventuali azioni giudiziarie nei confronti di uno di loro.

Quella casa, che loro avevano messo davanti a tutto, è diventata la loro condanna. Una villa a due piani con mattoncini rossi sulla facciata e sulla recinzione, piante rigogliose ad ornamento  del piccolo giardino che ora potrebbero perdere per sempre. Quei mattoni sporchi di sangue di Marilena, colpevole di aver teso la mano ai vicini di casa.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Ottobre 2017
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