Paolo Orrigoni: “Il sindaco si apra al dialogo”

L'ex candidato sindaco sarà in piazza con il centrodestra: "Ci aspettavano davvero più collaborazione". Poi uno scambio di messaggi con il sindaco che afferma: "Sempre disponibile ad accogliere proposte nell'interesse della città"

consiglio comunale varese 2016

Paolo Orrigoni andrà alla manifestazione di sabato per protestare contro le politiche del comune di Varese.

Ex candidato sindaco del centrodestra, senza tessera, in un anno e mezzo di amministrazione ha rappresentato una opposizione cittadina più disponibile rispetto a Lega e Forza Italia, meno politica e più civica, eppure negli ultimi tempi il suo giudizio si è fatto più critico nei confronti dell’amministrazione Galimberti.

La vostra lista ha votato anche a favore di qualche provvedimento o con l’astensione. Perché adesso sarà presente alla manifestazione contro la giunta?
“Noi siamo una lista civica ma comunque di opposizione, sebbene siamo stati tra quelli che hanno chiesto non ci fossero simboli di partito. La manifestazione si fonda su temi che condividiamo. Abbiamo cercato di fare proposte e ammorbidire alcuni provvedimenti della giunta, sia nelle commissioni che durante i consigli comunali. Tuttavia l’attività consiliare è stata diversa da quello che ci aspettavamo e che ci era stata prospettata”.

In che senso?
“All’inizio, questa maggioranza aveva sostenuto che in consiglio vi sarebbe stato molto dialogo e grande approfondimento dei temi, senza preclusioni. E invece oggi siamo arrivati a un punto di chiusura. Le mozioni non gradite non vengono nemmeno discusse, e in alcuni casi il regolamento non è stato attuato. Noi abbiamo cercato di portare proposte non ideologiche, su tanti temi, ma siamo stati messi all’angolo. Non è stata recepita la nostra volontà di dialogo e l’attenzione al miglioramento”.

Beh, però molti osservano che anche in passato le minoranze erano trattate così, è un po’ un vecchio vizio della politica.
“Non so come fosse la situazione in passato e nel caso fosse così mi dispiace. Però mi chiedo a cosa serva il consiglio, se a volte non possiamo neanche dare la nostra opinione nel momento preciso in cui un tema sta a cuore ai cittadini”.

Ma una manifestazione del centrodestra contro la giunta non rischia di passare per una voglia di rivincita di chi ha perso le elezioni?
“Certo, il rischio che qualcuno la voglia interpretare così c’è, tutti vorrebbero una rivincita il giorno dopo la sconfitta, ma non funziona in questo modo e lo sappiamo bene. Io non penso ad alcuna rivincita, ma contemporaneamente spero che la maggioranza smetta di pensare, sempre, che tutto ciò che non va… sia colpa di quelli che c’erano prima”.

Quando parla di un atteggiamento generale della giunta, a cosa si riferisce?
“Al fatto che in campagna elettorale avevano detto che avrebbero ascoltato i cittadini. Come si traduce tale proposito in fatti concreti? Le decisioni vanno prese ed é giusto farlo, non lo contesto di certo, ma dipende come si arriva a quelle decisioni”.

Quando dice che aveva altre aspettative cosa intende, che cosa in particolare non si aspettava?
“L’intervento sulle tasche della gente. In questo momento queste scelte incidono molto sull’economia del vivere in città. Non lo ritengo un intervento coerente con i tempi e con l’esigenza di rilanciare un po’ Varese. La nostra città vive un gap di competitività forte con altre zone come il sud della Provincia. Varese vive di commercio e deve essere attrattiva, e certi provvedimenti rischiano di essere anacronistici”.

Come si potrebbe arrivare ad avere un migliore clima di dialogo?
“Io sono convinto che si riesce a dialogare solo quando c’è la vera e sincera volontà di farlo”.

Il suo auspicio?

“Credo che si debba guardare di più alla realtà. Osservare come si muovono i cittadini, quali sono i loro bisogni, per poter poi intervenire per migliorare la vita di tutti. Non è cambiando i regolamenti comunali che si rilancia Varese. Va bene vietare il fumo, ma non è una priorità, la gente ha bisogno di altro, occorre lanciare dei segnali, una scintilla che ridia dinamismo a Varese”.

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In serata il Sindaco Davide Galimberti ha inviato un messaggio direttamente a Paolo Orrigoni chiedendo al nostro giornale che fosse reso anche pubblico. Lo riportiamo integralmente.

Caro Paolo,

leggo la tua intervista di oggi su Varesenews dove solleciti una maggiore collaborazione. Su questo come sai la disponibilità e’ massima. Ciò trova riscontro nella collaborazione avviata su diverse questioni con il tuo collega di lista Rinaldo Ballerio.

Da alcune settimane infatti abbiamo avviato una stretta collaborazione sulla mobilità per cercare di trasferire anche a varese esperienze positive di altre città in particolare sul bike shering. Proprio martedì abbiamo fatto una riunione interessante e tra poche settimane quando arriveranno in città diverse bici vedremo gli effetti di questa collaborazione. Anche sul progetto di riqualificazione della funicolare al campo dei fiori stiamo lavorando con lui.

Capisco che essendo entrambi impegnati forse non vi siate parlati. Sempre disponibile ad accogliere proposte nell’interesse della città.

Un caro saluto. Davide

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Appena pubblicata la risposta del sindaco è arrivato un messaggio da Paolo Orrigoni che aveva risposto in privato a Galimberti. Prendiamo questi scambi come volontà di tenere aperto un dialogo che, come scrivevamo oggi nell’editoriale del direttore, è il miglior auspicio per fare bene per Varese.

Caro Davide,

apprezzo la tua ironia, ma come sai, ti sbagli. Io e Rinaldo Ci parliamo sempre e nn smettiamo di proporre idee interessanti anche se oggettivamente troviamo sempre difficoltà.

Non ti nascondo che penso sia facile ascoltare Orrigoni o Ballerio, su temi come quello delle bici che verranno messe a disposizione dei cittadini su nostra iniziativa o su una sponsorizzazione della funicolare di decine di migliaia di euro che vi abbiamo offerto.

Ben diverso è farlo su temi per i quali la tua giunta si dimostra chiusa a riccio.

Sul ruolo del consiglio comunale e l’ascolto alla città invece, devo proprio aver capito male quello che hai detto al primo consiglio.

Ma forse ero distratto o impegnato

Un caro saluto
Paolo

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 20 Ottobre 2017
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