Pazienti cronici: come cambia l’assistenza con la “presa in carico”

Saranno 300.000 nel Varesotto i pazienti che potranno optare per l'assistenza sanitaria attraverso tutor personali

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I PAZIENTI CRONICI NELLA RIFORMA DELLA SANITA’

Da fine anno, al massimo dall’inizio del 2018, ai pazienti cronici della Lombardia arriverà la “lettera per la presa in carico”. Attualmente ancora non si sa se il modello indicato dalla legge di riforma verrà applicata contemporaneamente per tutte e 65 le patologie croniche previste o si procederà gradualmente.

COSA CAMBIA

Di certo, per i pazienti varierà, se accetteranno, il modello di assistenza sanitaria: « Dopo un periodo di raccolta e valutazione delle domande – ha spiegato il direttore generale di ATS Insubria Paola Lattuada – siamo arrivati all’individuazione dei “gestori” (qui l’elenco)  coloro che materialmente si faranno carico del percorso di cura. Ne abbiamo 46 per i due territori varesino e comasco. Ci sono poi 131 erogatori ( qui l’elenco) che effettueranno le prestazioni socio sanitarie: tra questi innanzitutto, le tre ASST , aziende ospedaliere che si stanno già organizzando per il nuovo modello di assistenza». I pazienti coinvolti saranno circa mezzo milione di cui 300.000 nella nostra provincia.

COSA DEVE FARE IL PAZIENTE

Di fatto, al paziente cronico a cui verrà recapitata la lettera si darà modo di scegliere tra: il percorso tradizionale con il proprio medico di base e l’autonomia nella gestione dei controlli, oppure la sottoscrizione del “PAI” ( piano assistenziale individuale) da parte di un gestore che organizzerà visite, esami e controlli: « I gestori devono garantire efficienza e puntualità nel percorso di cura – ha sottolineato la dottoressa Ester Poncato , direttore del Dipartimento PIPSS della programmazione per l’integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali di ATS – Ospedali, laboratori e cliniche avranno agende dedicate per questi accessi»

LISTE D’ATTESA

A quanti temono che questo modello porterà a un appesantimento delle liste d’attesa che si ripercuoterà inevitabilmente su tutte le altre persone non malate croniche la dottoressa Poncato replica: « Di fatto già oggi il 90% delle agende risponde a questo tipo di utenza. Cambierà solo il modello organizzativo con l’istituzione di agende diverse».

MENO DELLA META’ DEI MEDICI DI BASE E’ COINVOLTA

La definizione del percorso è ancora in corso e registra un livello basso di partecipazione dei medici di medicina generale ( circa il 45% che corrisponde a 400 mmg)  che possono anche concorziarsi per diventare erogatori ( solo 6 nelle due province) o diventare “co-gestori” ( ecco l’elenco)  al fianco dell’ente prescelto dal proprio paziente: « C’è una certa diffidenza da parte dei medici – spiega il dottor Stefano Taborelli responsabile dello Sviluppo percorsi integrati di prevenzione e cura di ATS – soprattutto perché le novità spaventano sempre ma anche perché i medici temono di essere esautorati. Invece, i gestori lavoreranno in aggiunta a loro e rimarranno i punti di riferimento per tutte le altre malattie diverse da quelle croniche per cui si sottoscrive il PAI».

LA SQUADRA DEGLI EROGATORI

A livello di enti erogatori, si dovrà costituire il team che avrà a capo il “clinical manager” che coordinerà tutti i “PAI”, il “case manager”, figura infermieristica che diventerà il tutor del paziente, e poi l’ufficio amministrativo per tutti i compiti di prenotazione, avviso e controllo.

«ATS Insubria dovra monitorare costantemente la bontà del sistema – spiega la dottoressa Lattuada – verificheremo se la filiera è rispettata, il numero degli scompensi e dei ricoveri in urgenza: tutto servirà a tarare ulteriormente il percorso condiviso».

Sarà una grossa rivoluzione: dal curare al prendersi cura anche sul territorio.

di
Pubblicato il 25 Ottobre 2017
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da MorenoZeta

    Auguri a tutti i pazienti cronici che saranno costretti ad imbattersi in lungaggini burocratiche e sovrapposizioni e di comunicazione tra enti.
    E ovviamente a produrre KG di documentazione….

  2. Avatar
    Scritto da Ameyal

    Mahhhh!!! Speriamo che, di nuovo, non siano stati fatti i conti senza l’oste … speriamo che chi ha ideato questa cosa abbia valutato, sul campo, la realizzabilità del progetto … 300.000 pazienti già non sono pochi … il numero aumenterà in futuro ….
    Il PAI è un documento dinamico… che va periodicamente rivisto, aggiornato, modificato, in base alle esigenze ed alla condizione del paziente …
    Staremo a vedere ….

  3. Licia
    Scritto da Licia

    Si in realtà le complicazioni ci sono solo per chi sceglie questo nuovo percorso. Il paziente che lo desidera può ancora scegliere di non affidarsi a questo nuovo sistema e continuare le sue cure con il suo medico tradizionale.

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