“Quel concorso pubblico dove le regole non valgono per tutti”

Un lettore si lamenta che durante la prova scritta alcuni candidati avessero testi di legge non previsti dal regolamento

Avarie

Gentile redazione,

Immaginiamo che per caso un laureato in Giurisprudenza venga a conoscenza di un interessante concorso come istruttore direttivo categoria D area economico/giuridico (…) e decide così all’ultimo e senza troppe pretese, di iscriversi.

Alla notizia della sua partecipazione i più si sprecano nelle solite frasi fatte del tipo “ma no, cosa lo fai a fare..sono poco seri quei concorsi li!”.

Ma figuriamoci, dai! Sono luoghi comuni quelli, mica sarà così veramente!

Immaginiamo, quindi, che il candidato in questione acquisti il manuale e si metta a studiare. Sì, perché le reminiscenze universitarie non sono molte, la normativa è cambiata e poi bè, è così che ci si prepara a un concorso. In più sul bando sono precisate con dovizia di particolari le varie materie delle quali verrà accertata la conoscenza in sede di esame.

Immaginiamo che venga programmata una prova di preselezione e che il nostro candidato vi si rechi puntuale alle ore 10. Immaginiamo, però, che l’aula comunale sia chiusa e che la commissione si presenti soltanto un’ora e mezza più tardi scusandosi “scusate il ritardo ma se non c’è almeno mezz’ora di ritardo non è un concorso pubblico”. Ma sicuramente scherzano, il Presidente della commissione ha detto così per smorzare la tensione. Non è vero che i concorsi pubblici sono poco seri. Passa un’altra buona mezz’ora per fare le fotocopie e altri vari problemi organizzativi e finalmente inizia il test.

Immaginiamo che il giurista passi la preselezione e continui a studiare nei giorni successivi per la prima prova scritta. Si presenta così al giorno prefissato, all’ora stabilita nel bando e questa volta la commissione è puntuale. Vedi, la cattiva organizzazione della prova pre selettiva è stata un puro caso..

Immaginiamo che la commissione cominci l’appello e sottolinei di voler controllare i testi di legge che i candidati avrebbero voluto/potuto consultare durante la prova di esame. Testi di legge?! Ma come?! Da quando in qua si possono utilizzare i testi di legge in un concorso pubblico?!

Immaginiamo che il nostro candidato, incredulo per la notizia, si guardi intorno e si renda conto di essere uno dei pochi (ma comunque non l’unico) a non essersi portato dietro i testi di legge sui quali aveva studiato…che sciocco!! Cosa pensava, di dover studiare così tanto da ricordarsi anche i numeri degli articoli di legge?!

Immaginiamo che il povero stolto si ricordasse che da bando di concorso l’utilizzo di testi di legge non era consentito, se non per quei testi eventualmente messi a disposizione dalla commissione (“durante lo svolgimento delle prove i candidati non potranno portare carta per scrivere, appunti, libri o pubblicazioni di qualunque specie; potranno consultare testi di legge, eventualmente messi a disposizione della commissione, oltre ai dizionari”). Ma boh forse non è più in grado di comprendere l’italiano…Confuso, alza la mano e chiede alla commissione chiarimenti in merito “perché sul bando era scritto che sarebbero stati eventualmente messi a disposizione della commissione ed è evidente che chi ha il testo di legge è avvantaggiato rispetto a chi non ce l’ha”.

Immaginiamo che la commissione, infastidita dalla non troppo velata insinuazione in merito al vantaggio per chi è provvisto di testo di legge, risponda che il nostro candidato avrebbe dovuto informarsi meglio, magari chiamare in Comune per chiedere chiarimenti in merito all’utilizzo dei testi di legge (infatti, perché mai dare credito a quanto scritto nero su bianco su un bando di concorso pubblico!?) e che la commissione già in fase di pre selezione aveva acconsentito all’utilizzo dei testi di legge (ma evidente erano in molti a non aver sentito visto che non era l’unico a non avere libri). La commissione, quindi, non ha a disposizione i testi ma gentilmente i candidati muniti dei testi di legge propri , li metteranno a disposizione a chiunque ne avesse bisogno.

Ah, quanta magnanimità!! Quindi per capirsi..chi si è portato i propri testi di legge troverà in questi le risposte alle domAnde, mentre tutto gli altri..eh bè, avrebbero dovuto chiamare in comune per avere maggiori chiarimenti!! Però volendo possono consultare i testi degli altri candidati..certo, dopo che li abbiano consultati loro e se rimane tempo. Questa sì che è vera e giusta parità di trattamento!

Immaginiamo che a seguito dell’estrazione della prova, un membro della commissione vada insieme a due candidati al concorso a fare le fotocopie..”a tutela della correttezza del concorso stesso” dicono…

Immaginiamo che il nostro giurista si stia ancora chiedendo che tipo di conoscenze siano state valutate durante la prova..la capacità di leggere e comprendere la lingua italiana, forse?! No perché con il testo di legge davanti poco importa essere giuristi e/o economisti e/o scienziati della Nasa..

Immaginiamo che il nostro candidato probabilmente non avrebbe vinto il concorso in ogni caso…che ci sarà stato qualche candidato più preparato..o forse tutti.. ma sicuramente avrebbe volentieri risparmiato tutto quel tempo speso a leggere e studiare i manuali (gli stessi che poi scioccamente non ha portato in sede di esame).

Immaginiamo..o forse non serve nemmeno tanta fantasia!

Lettera firmata

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Ottobre 2017
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Commenti

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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    Non riesco a capire come mai l’estensore della lettera non ha indicato con precisione il luogo ed il tipo di concorso in modo da valutare un eventuale riscontro giustificativo (ammesso che possa essere giustificato) del promotore dello stesso concorso.

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