Rabbia Iacolino: “Arbitraggio scandaloso”

Il tecnico biancorosso arrabbiato con il signor Madonia. Poi ammette: "Ci è mancato ancora quel gol che invece il Gozzano ha segnato". Repossi non si arrende: "C'è tanto tempo per rimontare la classifica"

salvatore iacolino

Salvatore Iacolino, per la prima volta da quando allena il Varese, inizia la propria disanima della partita chiamando in causa l’arbitro del match di Gozzano, il signor Madonia di Palermo. «Devo dire “bravi” ai miei ragazzi per quanto fatto oggi sul campo. Certo, con un arbitraggio così scandaloso e vergognoso non si possono vincere le partite. Sono amareggiato, anche perché quest’oggi non meritavamo certo di perdere, però il calcio è anche questo». E poco dopo, rincarerà la dose: «Il Gozzano è certamente squadra forte ma è stato anche un pochino aiutato, non ne ha bisogno».

La partita ha visto i padroni di casa più incisivi in avvio e i biancorossi migliori nella ripresa: «La differenza tra i due tempi c’è stata: il Gozzano ha dato molto in avvio, nonostante l’equilibrio. Poi siamo usciti noi alla distanza, abbiamo creato e meritavamo ampiamente il pareggio. Qui comunque sarà molto difficile venire a vincere. Devo dire che nella prima frazione, in cui il Gozzano ha corso parecchio, pensavo di potere chiudere sullo 0-0 e invece abbiamo preso quel gol che non ci voleva. Nell’intervallo ho detto ai miei che saremmo potuti crescere e così è stato. Ogni volta però diciamo le stesse cose: noi creiamo parecchio, poi vincono gli altri».

Sulla rete subita, Iacolino spiega: «Quando subisci un gol, qualche disattenzione c’è per forza. Cercheremo di capire dove abbiamo sbagliato. Detto questo, ho visto un Varese che corre, gioca e dà tutto. Ci è mancato quel gol che loro invece hanno fatto».
Infine il tecnico sottolinea come sarà difficile avere Longobardi a disposizione per domenica e ammette la partita sottotono di un uomo importante come Magrin.

Chi invece evita di tirare in ballo l’arbitro è Andrea Repossi, l’uomo su cui c’è stato il presunto fallo da rigore in avvio. «Il penalty c’era ma non lo ha fischiato; passiamo oltre perché non voglio parlare degli errori altrui. So di essere spesso “bersaglio” dei difensori e per questo, anche su consiglio del mister e di Merlin, cerco di evitare sempre di più il contatto con i marcatori e provo a far girare più velocemente la palla. Per quanto riguarda la squadra, dobbiamo continuare così, come abbiamo giocato oggi, e ce lo siamo detti. Inutile farsi troppe domande e accusare qualcuno: cerchiamo di lavorare anche perché oggi abbiamo dimostrato che il Varese può giocare alla pari con le più forti. Sono al quinto anno di Serie D, ci credo ancora: c’è tempo per rimontare».

Sul fronte dei vincitori, sorride Marco Gaburro che lo scorso anno (con la Caronnese) vinse tre sfide su quattro con il Varese e oggi ha riallacciato quel filo. «Siamo alla nona giornata, manca tantissimo alla fine e bisogna cercare di far bene ogni volta. Oggi per noi era una partita critica, perché non eravamo tutti disponibili, e le rose si pesano quando ci sono assenti. Il Varese a livello di singoli è molto forte e dava significato importante a questa gara. Insomma, era una sfida abbastanza pesante a livello mentale e ne siamo usciti bene».
Sull’arbitraggio, Gaburro non ha critiche da avanzare: «Sinceramente non ho visto episodi da moviola, nel primo tempo non mi sembra proprio che fosse rigore. Non situazioni clamorose».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Ottobre 2017
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