Reati ambientali, multe per 1 milione di euro in 7 anni

I dati dell'aliquota speciale della Procura contro i reati ambientali dicono che quasi l'80% dei fascicoli vengono evasi. Il procuratore Fontana: "Lavoro fondamentale, grazie a chi ci fornisce il personale"

procura busto arsizio apertura

Sono in tre e ogni anno ricevono centinaia di fascicoli che riguardano reati di tipo ambientale che vengono registrati dagli organi competenti in tutta l’area di competenza del Tribunale di Busto Arsizio. Compongono l’Aliquota contro i reati ambientali (ma non solo) della Procura di Busto Arsizio senza la quale sarebbe impossibile per gli uffici di largo Giardino occuparsi con la giusta attenzione anche di questo tipo di violazioni. Anzi, da quando esiste questo nucleo (creato dall’allora procuratore capo Francesco Dettori nel 2010), le segnalazioni di reato sono aumentate esponenzialmente perchè c’è qualcuno che riceve, indaga, risponde e commina sanzioni.

Ad oggi l’Aliquota è composta da Davide Corbella (dipendente dell’Ente Parco Regionale della Valle del Ticino con qualifica di Comandante del Settore Polizia Giudiziaria), dall’Ufficiale di P.G. della ATS dell’Insubria Enrico Giavarini, nonchè dall’Agente Scelto di Polizia Locale del Comune di Fagnano Olona Michele Paolella.

Il Capo della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, ha voluto ringraziare gli enti che hanno messo a disposizione i propri uomini per supportare il nucleo che si occupa di reati ambientali ma anche di sicurezza sul lavoro e di frodi alimentari.

Un ringraziamento particolare da parte di Fontana è andato al sindaco di Fagnano Olona Federico Simonelli «per aver compreso l’importanza del ruolo svolto dall’agente Paolella in Procura e per la lungimiranza dimostrata anche di fronte alla scarsità di risorse che si trova ad affrontare anche il suo Comune, e all’Ats Insubria che ha di recente rinnovato il distaccamento del funzionario Giavarini»

I numeri

Come appare dalla lettura dei dati, l’Aliquota ha istruito ed evaso, alla data del 11.10.2017, il 79,2% dei fascicoli assegnati sin dalla sua istituzione (febbario 2010) che ammontano, complessivamente, a 4978. Si noti come il trend relativo ai fascicoli assegnati all’Aliquota è in continuo e preoccupante aumento: si passa dai 382 fascicoli assegnati nel 2010 (anno di istituzione dell’Aliquota) ai 1042 assegnati, appunto, nel 2016. Nel 2017 (ad oggi), peraltro, sono già stati assegnati 720 fascicoli.

E’ stato dato forte impulso all’uso dell’oblazione e dell’oblazione speciale nei procedimenti per reati “formali” di non particolare gravità, allorquando non vi erano (o erano già state eliminate a seguito di controlli di ARPA disposti dalla Procura) le conseguenze dannose derivanti dal reato.

Così facendo si è ottenuto il risultato di non appesantire i ruoli delle udienze con procedimenti “minori” e, al contempo, di ottenere cospicui introiti di denaro nella casse dello Stato che ad oggi ammonta a circa 1.078.000 euro, comminare concrete e tempestive sanzioni, anche se di sola natura pecuniaria, ed evitare la prescrizione quasi certa dei reati.

Le ecomafie

Quello dei reati ambientali è un business tra i più redditizi che ha, negli ultimi decenni, alimentato illecitamente molte altre economie.
Il profitto derivante dagli scempi ambientali, dalle escavazioni abusive, dagli abusi edilizi, dai traffici internazionali di rifiuti ha, infatti, consentito alla criminalità organizzata di accumulare denaro da investire, poi, in altre attività apparentemente lecite.
Ai classici guadagni illegali legati ai rifiuti ed al cemento si è sempre più affiancato, negli ultimi anni, l’interesse dei gruppi criminali per i traffici di animali e vegetali di specie protette, il racket degli animali, il bracconaggio, la pirateria alimentare.
Un quarto dell’intero fatturato annuo delle mafie deriva dalla cosiddetta “ecomafia”, circa venti miliardi di euro.
Un fenomeno non più legato solo ai confini del meridione ma che interessa tutti i territori in forma globalizzata, tanto che, per esempio, il traffico organizzato di rifiuti è un reato attribuito alla competenza della Direzione Distrettuale Antimafia.

La formazione

La loro specializzazione è ormai tale che spesso vengono chiamati ad aggiornare i dipendenti dei comuni della zona che lavorano nei settori di competenza dell’aliquota (Polizia Locale, Urbanistica, Lavori Pubblici, Commercio). Il prossimo 18 ottobre, ad esempio, Corbella e la sua squadra si troveranno a Cardano al Campo di fronte ad oltre un centinaio di dipendenti pubblici ai quali daranno gli strumenti per limitare gli errori in materia (spesso dovuti alla complessità della materia e ai cambi di normativa, ndr).

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Ottobre 2017
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