RSA di Agra: si chiude a fine ottobre

Preoccupazione per la decisione della proprietà di chiudere a fine mese la struttura. L'ATS Insubria assicura: "Vigileremo perchè la legge sia rispettata"

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Il 30 ottobre si smobilita. Gli ospiti potranno rimanere per due settimane al costo di 120 euro al giorno dopodiché verranno riportati ai propri domicili. La proprietà della RSA Valentini Vanda di Agra ha deciso di non prorogare il suo servizio di assistenza agli anziani. I costi di gestione e la mancanza di novità dal fronte regionale l’hanno indotta a tener fede all’annuncio fatto il mese scorso.

Preoccupazione tra i parenti degli ospiti che devono trovare al più presto delle alternative: « ATS Insubria – assicura il direttore sociale Lucas Maria Gutierrez – è a disposizione per garantire il passaggio assistito e tutelato di tutti gli ospiti. Come ente garante è nostro compito assicurare che ogni azione intrapresa vada nel rispetto della normativa regionale che prevede comunque che la prosecuzione del servizio di assistenza delle persone fragili».

Il futuro della casa di riposo di Agra torna al centro anche della discussione politica: « Sulla Rsa di Agra – commenta il consigliere regionale del PD Alessandro Alfieri – serve senso di responsabilità da parte di tutti, a partire da chi ha creato questa situazione. Non possono essere i lavoratori e gli ospiti a pagare gli errori di una politica arrogante della Lega Nord e di un imprenditore che ha portato dipendenti e famiglie in una struttura sulla base di rassicurazioni a una cena e non di atti formali. Per l’esponente democratico ora «è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti per trovare una soluzione che si faccia carico prima di tutto delle persone ricoverate, delle loro famiglie e dei cinquanta dipendenti».

Anche il consigliere di Forza Italia Luca Marsico auspica un esito positivo: « Nutro, fino all’ultimo, la speranza di un diverso approccio da parte della proprietà con un’attenzione rispetto a quanto oggi Regione Lombardia sta ipotizzando per permettere di individuare soluzione che salvi una realtà così importante per il territorio dall’alto varesotto e diretta in modo impeccabile dal dottor Turci che, in queste settimane, si è prodigato al massimo per cercare soluzioni valide per tutelare ospiti e personale».

Il direttore della struttura Fausto Turci continua la sua opera di mediazione alla ricerca di una nuova soluzione che, al di là della proprietà, possa garantire un futuro a ospiti e lavoratori.

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Pubblicato il 20 Ottobre 2017
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