Se Caravaggio avesse avuto le bombolette spray

Intervista ad Andrea Ravo Mattoni, writer varesino conosciuto in tutta Italia (e non solo) per la riproduzione di opere dell'artista del Seicento con le bombolette spray

Murales Andrea Ravo Mattoni dedicato a Caravaggio

E’ una mostra imperdibile, per tanti motivi. Il primo è il  più semplice: parliamo di Caravaggio. Per capire qualcosa di più di questa mostra che dal 29 settembre (fino al 28 gennaio 2018) è protagonista a Palazzo Reale a Milano, abbiamo chiesto un parlare a Andrea Ravo Mattoni.

LA MOSTRA DENTRO CARAVAGGIO A MILANO, TUTTE LE INFORMAZIONI

Writers varesino di fama, ormai ben oltre i confini italiani, l’artista si è fatto conoscere nella nostra città proprio grazie ad una riproduzione, con bomboletta spray, di un quadro di Caravaggio (foto in alto). Un’opera che si trova alla rotonda di Viale Belforte, insieme a disegni di altri artisti, anche varesini, e riconosciuti nel mondo della street art.

Andrea Ravo Mattoni dopo il suo “primo” Caravaggio ha realizzato altri murales, riprendendo altre opere dell’artista seicentesco – ad Angera  ha realizzato “Il fanciullo” – e non solo. Il 4 novembre sarà a Venezia per una personale, a fine mese andrà al Louvre per una collaborazione mentre a Roma è atteso per dipingere su una parete del Policlinico Gemelli. Un dipinto di nove metri che vedrà la riproduzione delle “Sette opere di misericordia” del Caravaggio.

Hai realizzato un’opera del Seicento con una bomboletta spray. Qual è il legame tra le tue opere e quelle di Caravaggio?
«E’ fondamentale ciò che è stato fatto in passato e ciò che hanno fatto artisti come Caravaggio. L’arte è una conseguenza temporale, è un prendere spunto e ispirazione continuamente. Ci sono artisti lombardi del Novecento come Bernardino Luini o Il Morazzone poco conosciuti ma se non ci fossero stati loro, paradossalmente non ci sarebbe stato neanche Van Gogh. Conoscere è poi un modo per riscoprire l’arte in maniera nuova e diversa e questo è quello che faccio nel mio lavoro. Senza di loro non farei quello che sto facendo».

Secondo te, se oggi Caravaggio avesse una bomboletta spray che cosa realizzerebbe? E come potrebbe considerare la street art?
«Credo che ogni artista sia figlio della sua epoca e quindi resterebbe basito. Probabilmente non riuscirebbe a capire come è stato possibile realizzare le opere che vede sul muro».

Perché andare a vedere la mostra di Caravaggio?
«Per tanti motivi. E’ la prima volta che le sue opere sono state esposte tutte insieme ed è un’occasione più unica che rara e questo permette anche di avere un’idea temporale di quella che è stata la sua produzione nei diversi periodi che l’hanno caratterizzata. L’importanza del suo operato è ormai riconosciuta da tutti e credo che sia stato un artista rivoluzionario perchè nei suoi dipinti riportava sopratutto i soggetti della strada, gli umili. Era un uomo che lavorava nelle grandi casate ma scelse di portare sulla tela persone che non avevano nulla a che fare con quel mondo. Inoltre, è un artista lombardo e anche questa mi sembra una buona motivazione per andare a vederlo».

Qual è l’opera che desideri vedere più delle altre? 
«In assoluto “Il San Giovanni Battista”, è un’opera del 1604 e secondo me è una delle versioni più potenti e meravigliose del santo. E’ davvero un quadro pazzesco. Mi pace molto anche l’opera “Riposo durante la fuga in Egitto” che ho riprodotto anche su muro».

Le informazioni sulla mostra di Caravaggio a Palazzo Reale 

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Ottobre 2017
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Chiamare questo artista “writer” è molto riduttivo a mio avviso.

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