Studiosi americani dedicano un rettile preistorico al prof Renesto

Si chiama "Avicranium renestoi", l'ultimo rettile individuato negli Stati Uniti e che porta il nome del prof. Silvio Renesto, il primo che iniziò a studiare i piccoli rettili

rettile triassico dedicato al prof Silvio Renesto

Negli Stati Uniti è stato individuato un nuovo esemplare di rettile preistorico. Sono stati due scienziati a individuare il fossile risalente al Triassico superiore, circa 200 milioni di anni fa. L’esemplare individuato è stato chiamato Avicranium renestoiAvicranium perché il cranio ricorda maggiormente quello di un uccello che quello di un rettile, renestoi perché è stato dedicato al professor Silvio Renesto paleontologo dell’Università degli studi dell’Insubria in quanto, come scrivono nell’ultimo  articolo della Royal Society Open Science Publishing i ricercatori Adam C. Pritchard del National Museum of Natural History di Washington e Sterling J. Nesbitt, della Yale University di New Haven: « Il Prof. Renesto ha descritto la maggior parte dei rettili Drepanosauromorfi, gruppo a cui appartiene Avicranium renestoi».

renestosilvioUna bella soddisfazione per il docente e ricercatore dell’Insubria che ha dedicato la sua vita al questo periodo: « La mia ricerca riguarda  i rettili del Triassico, un periodo importante in cui si ha la ripresa dei pochi esseri viventi sopravvissuti ad una grande crisi, avvenuta alla fine dell’Era precedente, in cui si perse il 90% della diversità animale. Nel ricostruire l’aspetto e modo di vita di questi antichi organismi è affascinante vedere come si sono diversificati rioccupando l’ambiente dopo la crisi, come  si sono specializzati, spesso “inventando” nicchie ecologiche che prima non esistevano. Durante il Triassico infatti, tra i tanti, compaiono le tartarughe, i rettili volanti, i dinosauri ed alla fine del periodo i nostri antenati mammiferi».

I Drepanosauromorfi furono scoperti per la prima volta nei giacimenti Triassici della Lombardia e del Friuli. Erano dei bizzarri piccoli rettili (il più grande non superava mezzo metro) dallo scheletro altamente specializzato, cosa che rendeva molto difficile stabilire in che ambiente fossero vissuti e quali fossero state le relazioni con gli altri rettili.
Il prof. Renesto, che li ha studiati fin dagli anni ’90, ha dimostrato che si trattava di rettili specializzati per la vita arboricola, vagamente simili a dei camaleonti con il collo lungo e la coda a foglia, che catturavano le prede, (soprattutto insetti) con le fauci a becco o afferrandoli con le braccia dotate di “mani” a pinza.

Il lavoro del  docente ha permesso di attribuire a questo gruppo resti incompleti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, che non si sapeva come classificare, scoprendo così che si trattava di un gruppo molto diffuso. I Drepanosauromorfi sono scientificamente interessanti sia per il singolare adattamento ad una particolare nicchia ecologica che per la diffusione geografica che attraversava due continenti.

« La paleontologia – spiega il ricercatore dell’ateneo varesino – da decenni ormai non si limita a descrivere e classificare animali estinti: quello è il punto di partenza, non di arrivo. Quello che si cerca è ricostruire gli antichi ambienti, chi li popolava e con quale ruolo, e quali fattori hanno influenzato l’evoluzione e provocato i cambiamenti nelle faune e flore, formulando ipotesi e modelli che possono aiutarci anche a capire  quanto accade oggi».

Il ruolo del Prof Renesto nello studio dei Drepanosauromorfi era già stato riconosciuto dal dr. David Unwin, ai tempi all’Università di Leicester, il quale nel 2005 in una nota nel suo libro sui rettili volanti (Pterosaurs in Space and Time) scriveva «La massima autorità sui drepanosauri è Silvio Renesto…. che ha pubblicato numerosi importanti articoli su questi notevoli animali».

Link all’articolo:

http://rsos.royalsocietypublishing.org/content/royopensci/4/10/170499.full.pdf

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Pubblicato il 16 Ottobre 2017
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