Un mese “da adulti” al lavoro in Germania, prima del diploma

Undici diciottenni, grazie al programma EuDuals, hanno vissuto per un mese a Berlino. Un programma impegnativo, tra lezioni di tedesco prima della partenza, lavoro in aziende meccaniche, una "casa" da gestire. "E all'ultimo giorno mi hanno chiesto se volevo restare"

gallarate generico

Un mese a Berlino, vivendo insieme e “provando” il mondo del lavoro in ambito internazionale, in fabbrica, prima ancora del diploma. «Il lavoro è lo stesso, sono diversi i ritmi di lavoro. In Germania s’inizia presto, alle 6 del mattino, si lavora otto ore concentrati al massimo e poi si è liberi al pomeriggio»: Alessandro Canoj è uno degli undici studenti dell’Isis Ponti di Gallarate che hanno passato il mese di settembre nella capitale tedesca, grazie al programma Eu-Duals, promosso in sede locale da Confapi e dall’istituto e cofinanziato dal programma dell’Unione Europea Erasmus Plus.

Il programma è incentrato sulla formazione “duale” in alternanza scuola-lavoro, che caratterizza la formazione in Germania. «Lì l’apprendistato è già primo il passo di ingresso nel mondo del lavoro», spiegano Davide Sella e Pasqualina Borrelli, di Confapi Varese, che ha collaborato alla candidatura gallaratese al progetto europeo. Per i ragazzi coinvolti – sono studenti dell’ultimo anno, si diplomeranno nell’estate 2017 – è stato un percorso impegnativo: durante lo scorso anno scolastico hanno fatto lezione di tedesco e hanno rafforzato la conoscenza dell’inglese con la professoressa Marilena Ferioli, che insieme a Mauro Cattaneo ha seguito il progetto, completato dalla preparazione tecnica curata dal prof Cataldo Biffaro. Poi al 2 settembre il “grande salto”: 27 giorni, quattro settimane in Germania, base a Berlino e apprendistato in cinque diverse aziende associate alla BVMW, l’associazione delle piccole e medie imprese tedesche a cui fanno capo 160mila società.

Un percorso di alternanza che è stato portato avanti dai ragazzi in affiancamento alle normali attività scolastiche previste dal sistema italiano, che è molto diverso. «La preparazione è stata faticosa, non eravamo abituati a un carico così impegnativo» confessa Marco Grossoni, uno degli studenti. Lezioni teoriche in Italia, ma poi anche l’esperienza “autonoma” in Germania, dove non solo i ragazzi hanno lavorato ma hanno sperimentato anche un mese di vita adulta, fatta di una casa comune da gestire (un’ala di un ostello, affittata per loro), di treni da prendere all’alba per andare dalla capitale alle aziende nel territorio circostante. «In casa ci siamo divisi: avevamo quattro cuochi, due facevano la spesa, due cucinavano» (con loro, per buona parte del tempo, il professor Dante Capoccia).
«Tenere i ritmi era dura» spiega Mirco Cozza. «Io sono stato in una azienda che faceva lattoneria e saldature, si lavorava anche fuori sede, sugli edifici».

Omar Achache invece ha lavorato in una fabbrica che produceva servopresse, occupandosi sia dell’hardware che del software. «La prima settimana mi hanno mostrato i software, la seconda ho seguito anche la progettazione di una nuova macchina. Alla terza settimana ho lavorato sul controllo qualità, di prodotto e di processo, e nell’ultima sono passato dal commerciale e dal reparto vendite».
Il proprietario mi ha chiesto se volevo rimanere. Federico Bianchi invece è andato in un’azienda che produceva con macchine a controllo numerico pezzi meccanici per grandi aziende, anche Mercedes. «Le macchine che lavoravano in ciclo continuo, anche al sabato e alla domenica».

Ma il sistema italiano di formazione funziona? A sentire non solo i docenti, ma anche gli imprenditori tedeschi sì, almeno nella concretezza dell’offerta che l’Isis Ponti sta costruendo in questi anni, con tanti progetti diversi. «All’ultimo giorno il proprietario dell’azienda mi ha offerto un posto di lavoro» spiega Omar Achache, che è cittadino italiano, di origini straniere. «Molti dei nostri ragazzi che sono stati a Berlino hanno ricevuto richieste di lavoro da aziende tedesche, perché hanno una grande preparazione tecnica» aggiunge Anna Scaltritti, la dirigente dell’istituto. «Smentisce un po’ i dati della recente ricerca Ocse sulle competenze sviluppate dalla scuola italiana, che ovviamente fanno una media tra realtà diverse e non riconoscono le peculiarità».

Al Ponti si è fatto un lavoro nell’arco di anni e che ha costi a cui la scuola cerca di fare fronte intercettando ogni opportunità. Il progetto EuDuals è stato reso possibile dal contributo di Confapi (anche con la referente per progetti internazionali Isabella Condino), ma si lavora anche su altri bandi. Intanto i ragazzi riprendono le attività scolastiche normali, dopo l’ultima “restituzione” sul progetto con Stefan Moritz, mangino director della Cea-Pme, l’associazione delle piccole medie imprese europee.

Va detto che se i ragazzi dell’Isis Ponti ottengono riconoscimenti in Germania, anche in Italia la richiesta degli imprenditori è alta. «Giornalmente arrivano 2-3 richieste di nomi per percorsi in azienda, soprattutto nel settore meccanica e meccattronica» spiega il professor Antonio Perrucci, referente del settore. «Non riusciamo a soddisfare che vengono le richieste dalle aziende, anche dal Milanese, al di fuori dei cluster tipici del Varesotto come ad esempio l’aerospaziale». La tendenza è degli ultimi anni, come racconta il professor Mauro Cattaneo, e ha avuto una accelerazione negli ultimissimi: «Effetto della riforma Fornero: per alcuni anni si sono bloccati i pensionamenti, ma ora c’è un esodo che deve essere integrato da nuovi lavoratori. Gli imprenditori chiamano, vorrebbero ragazzi da inserire».

 

 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 06 Ottobre 2017
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.