Un mondo senza politica? Al via a Villa Cagnola i corsi della Arcidiocesi di Milano

Ha aperto i lavori Francesco D' Agostino, presidente dell'Unione Giuristi Cattolici nonché Direttore di Justitia e Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale

Gazzada Schianno

Ha avuto inizio, a Villa Cagnola di Gazzada, la prima sessione dei corsi “Un mondo senza politica?” di formazione alla politica promossi ed organizzati dalla Arcidiocesi di Milano per l’Anno 2017/2018, in collaborazione con l‘Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’ Unione Giuristi Cattolici, L’Ispi Istituto di studi di politica internazionale di Milano.

Hanno tenuto le prolusioni Francesco D’ Agostino, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici nonché Direttore di Justitia e Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale. D’Agostino, nel suo brillante intervento sul concetto di potere, è partito dall’apologo di Caracalla, nel racconto che ne fa Elio Spaziano nella sua “Vita di Antonino Caracalla”. Invaghitosi della matrigna l’imperatore romano, conscio dell’incesto comportato dal suo desiderio, si rivolge a tale Giulia Domna che sentenzia: si libet licet. D’altronde anche i faraoni egiziani solevano congiungersi in matrimonio con le sorelle, ben consapevoli del divieto esistente per la generalita’ dei sudditi; proprio a sottolineare la diversita’ della loro posizione e l’esercizio del potere assoluto.

D’Agostino approda conclusivamente al paradosso che attualmente viviamo, in riferimento alla celeberrima definizione di potere data dall’evangelista Matteo ( 20.25-28 ). Rispondendo a Giacomo e Giovanni che gli chiedono di poter sedere nel Regno di Dio alla destra ed alla sinistra del Signore, Gesu’ esclama: ” Principes gentium dominantur eorum et qui maiores sunt potestatem exercent in eos. Non item erit inter vos, sed quicunque voluerit inter vos maior fieri, sit vester minister; et qui voluerit inter vos primus esse, erit vester servus” Chi vorra’ esser piu’ grande tra voi ed esser primo tra voi sia vostro ministro e vostro servo.

Ebbene, oggi siamo al paradosso che i politici quando raccolgono i voti si presentano come servitori, ma esercitano poi la politica come puro potere e, quel che e’ peggio, gli elettori ne sono consapevoli anche nel momento del voto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Ottobre 2017
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