Uomini, adulti e di buona cultura facili prede della frode finanziaria

Nella prima edizione della Settimana mondiale dell'investitore, i docenti dell'Insubria Locatelli, Schena e Uselli hanno dato vita a una tavola rotonda sull'educazione finanziaria con gli studenti di economia

università insubria

«Le banche sono più pericolose degli eserciti» diceva Thomas Jefferson. E continuano a esserlo, considerato che nel 2016 un esercito di risparmiatori, oltre ventimila, hanno presentato ricorso all’arbitro bancario e finanziario per tutelarsi nei confronti degli intermediari finanziari, per lo più banche. Si è parlato anche di questo durante la prima edizione della “World Investor Week” (WIW), ideata e promossa dallo Iosco ( International organisation of securities commissions), il forum mondiale che raccoglie le autorità di controllo dei mercati  finanziari operanti nei vari paesi, tra cui anche la Consob. E proprio l’autorità di vigilanza per i mercati finanziari, insieme ad altri partner tra cui Banca d’Italia, il Museo del Risparmio e l’Adeimf, l’associazione che riunisce i docenti di economia degli intermediari finanziari, ha coordinato l’edizione italiana.

(foto, da sinistra: Cristiana Schena, Rossella Locatelli e Andrea Uselli)

IL WIW ALL’UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA
L’ateneo di Varese ha organizzato nella Settimana mondiale dedicata all’investitore una tavola rotonda con Rossella Locatelli, Cristiana Schena e Andrea Uselli, professori all’Insubria di economia degli intermediari e dei mercati finanziari. La provocazione contenuta nel titolo (“Più educazione finanziaria conviene a tutti?“), alla luce dei dati forniti dai tre relatori, sottintende una questione ben più importante nel rapporto tra risparmiatore e mercato finanziario: la scarsa conoscenza da parte degli investitori degli elementi di base per poter scegliere consapevolmente. «Una recente indagine della Banca D’Italia – ha detto Rossella Locatelli – rivela che in Italia le competenze finanziarie sono molto contenute rispetto agli altri paesi Ocse. L’educazione finanziaria è un processo che richiede conoscenze, competenze e comportamenti adeguato. Ci riguarda tutti da vicino, nel lavoro e nella famiglia, in quanto quotidianamente prendiamo decisioni per gestire le nostre risorse sulla base di vincoli di bilancio. E in un mondo dove c’è un eccesso di informazione, l’educazione finanziaria serve eccome».

ADULTI CHE SI SOPRAVVALUTANO
Coloro che sopravvalutano e sovrastimano le proprie competenze finanziarie sono i più attivi sui mercati . In Italia questo fenomeno riguarda per lo più uomini, lavoratori indipendenti, residenti nel mezzogiorno e con un’istruzione medio alta. Questo è il profilo di chi è più esposto al rischio delle frodi finanziarie. «La complessità finanziaria è destinata ad aumentare – continua Locatelli – e quindi aumenteranno i rischi finanziari e previdenziali. L’innovazione però non deve fare paura perché ci darà più opzioni e possibilità, ma per scegliere bisogna conoscere».

 INIZIARE FIN DA PICCOLI
«Voi siete nell’aula sbagliata» ha detto ironicamente il professor Andrea Uselli ai tanti studenti presenti alla tavola rotonda. Una battuta che sottolinea l’importanza di iniziare a parlare di educazione finanziaria fin dai primi anni di scuola e non solo all’università e in una facoltà di economia. C’è però un altro punto che risulta cruciale quando si parla di finanza: l’importanza di alcune materie che nell’immaginario collettivo non godono – purtroppo – di molta simpatia. «Quando si parla di finanza – ha spiegato Uselli – non si può prescindere dalle conoscenze matematiche e statistiche, non molto amate dagli studenti italiani che si collocano al penultimo posto nella classifica dei Paesi Ocse. Quando si deve valutare il valore finanziario del tempo, la diversificazione del rischio e la logica del portafoglio, non c’è spazio nè per l’improvvisazione nè per la soggettività».

GLI STRUMENTI PER REAGIRE CI SONO
Conoscere i rischi per affrontarli meglio, sarebbe uno slogan perfetto per questa iniziativa. Nel frattempo però qualcuno il danno lo ha già subito, pensiamo ai sottoscrittori delle obbligazioni subordinate di Banca Etruria o delle azioni della Popolare di Vicenza. «Un tempo il risparmiatore era più tutelato – ha spiegato Cristiana Schena – oggi con il bail-in lo è entro limiti precisi. È importante però sapere che il primo passo da fare in caso di frode o di errore della banca è il reclamo scritto, un atto propedeutico per avere protezione. Nel caso in cui la banca non risponda in modo soddisfacente il risparmiatore può rivolgersi ai tribunali ordinari o all’arbitro». Il riferimento a quest’ultimo soggetto che è stragiudiziale (cioè alternativo al giudice) è molto importante perché sia Banca d’Italia che Consob hanno istituito rispettivamente due organi, l‘Abf e l’Acf.  «Questi strumenti – ha concluso Schena – funzionano bene e vanno a vantaggio del sistema perché costringono gli intermediari recidivi a porre rimedio alle loro mancanze. Dal punto di vista del risparmiatore sono efficienti perché danno risposta in tempi brevi, mediamente 45 giorni, con un costo accessibile a tutti e senza spese legali (20 euro per l’Abf, ndr). Ritengo però che la tutela più importante sia il senso critico del risparmiatore. Quando una banca o qualsiasi intermediario propone qualcosa che non convince, la migliore tutela è dire di no».

 

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 04 Ottobre 2017
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