Commercianti: la sicurezza è peggiorata

Dall'abusivismo alla contraffazione, dall'estorsione ai furti, dal taccheggio alle rapine. Sono tanti i fenomeni di criminalità che rendono difficile e, in alcune zone d'Italia, impossibile la vita dei commercianti

Dall’abusivismo alla contraffazione, dall’estorsione ai furti, dal taccheggio alle rapine. Sono tanti i fenomeni di criminalità che rendono difficile e, in alcune zone d’Italia, impossibile la vita dei commercianti. Così tanti che la Confcommercio nella giornata nazionale della legalità ha deciso di stilare un glossario che ricomprende tutte quelle attività illegali che alterano il mercato e alimentano l’economia sommersa.

Nella sede di via Valle Venosta Confcommercio ha seguito in diretta streaming la presentazione dell’indagine condotta in collaborazione con Gfk Italia sui fenomeni criminali in Italia e in Lombardia. Per il 30% degli intervistati la sicurezza  per le attività commerciali è peggiorata. Tra i crimini che sono aumentati negli ultimi anni ci sono: l’abusivismo (52%), i furti (47%), la contraffazione (40%), le rapine (33%), l’usura (18%), estorsione (18%). Un fenomeno in crescita che in Lombardia si discosta di poco dalle percentuali nazionali. «L’illegalità percepita – ha spiegato Mariano Bella dell’ufficio studi Confcommercio-Imprese per l’Italia – in genere viene supportata dai dati. Se per esempio diciamo che negli ultimi 8 anni il numero degli omicidi volontari e dei tentai omicidi è calato del 33,6%  per 100mila abitanti, diciamo una verità. Ma quel dato spalmato negli ultimi 8 anni corrisponde a una riduzione leggera e non un ribasso in grado di trasformare questo trend».

Come si diceva in Lombardia l’esperienza di criminalità è sensibilmente inferiore rispetto alla media nazionale, sia per quanto riguarda l’esperienza indiretta che quella diretta. I commercianti (almeno l’80%) in questi anni sono corsi ai ripari con sistemi di sicurezza per difendersi dalla criminalità e dal racket: telecamere, allarmi, vigilanza privata, assicurazione, associazione di categoria, associazione antiracket. In Lombardia sono in aumento le assicurazioni (43%), le telecamere (51%) e le vetrine corazzate (16%). Secondo il 47% dei commercianti intervistati le leggi non servono in alcun modo a contrastare i fenomeni criminali, per il 45% servono poco, solo l’8 ha risposto affermativamente. Mentre la maggior parte dei commercianti (76% in Lombardia) è favorevole all’inasprimento delle pene.

Per quanto riguarda Varese e provincia, secondo il presidente di Uniascom, bisognerebbe presidiare meglio il territorio per aumentare la sicurezza percepita della cittadinanza. «Da un lato – spiega Giorgio Angelucci – c’è quello che purtroppo accade effettivamente nelle città italiane e dall’altro c’è la percezione preoccupata che il pubblico e i cittadini hanno dell’illegalità. Nella nostra città ultimamente ci sono fenomeni di microcriminalità e degrado dovuto a bande di giovani che stanno invadendo le nostre vie. È una situazione incresciosa che crea preoccupazione nei cittadini e negli esercenti».

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Pubblicato il 21 Novembre 2017
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