La molestia spiegata ai miei figli
Questa sera, mercoledì 22 novembre, il medico Alberto Pellai incontrerà i genitori ai Molini Marzoli per parlare di un tema molto delicato: come mettere in guardia i propri figli dai molestatori
Come faccio a spiegare la molestia ai miei figli? Come faccio a non spaventarli e allo stesso tempo a metterli in guardia da chi potrebbe avvicinarli con cattive intenzioni?
Quante volte ve lo siete chiesto?
Questa sera Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, cercherà di spiegarlo ai genitori che interverranno a una serata organizzata dalla Cooperativa “Davide” di Busto Arsizio ai Molini Marzoli (mercoledì 22 novembre, alle ore 21 ai Molini Marzoli di Busto Arsizio. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti).
L’incontro rientra nella serie di iniziative coordinate dal Comune di Busto Arsizio nell’ambito della giornata Mondiale per i Diritti dell’infanzia .
Il tema è di forte attualità: la prevenzione degli abusi sessuali all’infanzia.
Cosa devono sapere e saper fare i genitori per aiutare i propri figli a riconoscere le situazioni a rischio e a proteggersi nel caso in cui una persona più grande li coinvolge in situazioni connotate sessualmente?
In questo incontro verranno condivisi spunti di prevenzione e di educazione affettiva e sessuale.
Alberto Pellai ha scritto un libro sull’argomento “Le parole non dette” Franco Angeli Editore: a filastrocche, che possono essere lette ai bambini, si abbinano semplici spiegazioni da fornire ai propri figli.
Ve ne riportiamo alcune:
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IL NOSTRO CORPO E’ IMPORTANTE, UNICO E SPECIALE.
Il nostro corpo è un tesoro insostituibile. Proprio come un tesoro, va conservato e reso importante per il suo valore. Il tuo corpo è così importante che pochissime persone possono “toccarlo”: tu, prima di tutto, i tuoi genitori quando ti lavano, ti vestono o ti fanno le coccole, il pediatra e i medici quando ti devono visitare o sei ammalato. Eventualmente anche altre persone possono toccare il tuo corpo, per esempio i nonni o la baby sitter se ti devono fare il bagno, ma è importante che la tua mamma e il tuo papà sappiano sempre quello che ti succede. Se qualcuno ti fa male o ti dà fastidio, perché tocca il tuo corpo in un modo che non ti piace, digli subito di smettere e poi parlane con la mamma e con il papà. -
QUANDO A CASA NON C’E’ NESSUNO CON ME, POSSONO ENTRARE SOLTANTO LE PERSONE CHE CONOSCONO LA “PAROLA D’ORDINE” CHE I MIEI GENITORI COMUNICANO SOLO ALLE PERSONE ALLE QUALI LORO AUTORIZZANO L’INGRESSO.
Per sicurezza, è bene stabilire una parola d’ordine con i bambini che serve tutte le volte che qualcuno, che non siano i genitori o i parenti stretti, deve saper dire quando in casa non c’è nessun altro adulto.
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I GRANDI NON POSSONO RACCONTARE AI BAMBINI O CONDIVIDERE CON LORO SEGRETI CHE CAUSANO PAURA, ANSIA O SPAVENTO. Gli adulti che vogliono bene e rispettano i bambini, sanno che non possono impaurirli. Perciò nessun adulto può obbligare un bambino a tenere un segreto che spaventa o fa soffrire.
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NESSUN ADULTO PUO’ OBBLIGARE UN BAMBINO A NON RACCONTARE ALLE PERSONE FIDATE UNA COSA CHE SPAVENTA O FA PAURA. I bambini hanno sempre il diritto di rivolgersi ai grandi di cui si fidano per raccontare cose che li fanno soffrire nel loro cuore. Nessun adulto può costringere un bambino al segreto.
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UN BAMBINO HA DIRITTO DI DIRE NO, ANCHE ALLE PERSONE CHE CONOSCE, QUANDO LE LORO COCCOLE O IL LORO TOCCO GLI PROVOCA ANSIA O FASTIDIO. Nessuno di noi bacia a comando o fa carezze solo perché qualcuno glielo chiede. Questi gesti significano affetto e amore profondo e non si fanno solo perché qualcuno li chiede o li pretende. Hai diritto di dire no se qualcuno vuole farti fare o fare a te delle cose con cui non sei d’accordo.
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GRIDO NO, SCAPPO VIA E CORRO A DIRLO A QUALCUNO. I bambini vanno protetti e aiutati. I grandi che li amano e li rispettano sanno trattare i bambini con rispetto e dignità. Se qualche adulto non tratta i bambini con rispetto e li mette a disagio un bambino deve fare tre cose importantissime:
- gridare no per fermarlo
- scappare subito via
- raccontare alle persone di cui si fida ciò che gli è successo
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