“Mia sorella picchiata da un folle”

Parla Wilma Calmosi, la sorella di Argia Maria Calmosi, aggredita senza motivo ieri da un 26enne sbandato. L'87enne rischia la la vita

Non riesce ancora a credere che sia capitata a lei una tragedia simile: quella di ieri per Wilma Calmosi, 67 anni, una tranquilla pensionata di Busto Arsizio, era una giornata felice. Era uscita per fare due passi con la sorella, Argìa Maria Calmosi, 83 anni. Due passi in Corso Europa, poi qualche spesa nei negozi del quartiere in via Quintino Sella.

“Mentre stavamo camminando, nel pomeriggio, è arrivato un uomo che non avevamo mai visto prima, e mi ha dato un pugno sulla spalla. Ho urlato e alcuni signori seduti a bere il caffè mi hanno chiesto se avessi bisogno di aiuto. Però abbiamo proseguito, sembrava finita lì. Siamo andati in un negozio di casalinghi e poi abbiamo attraversato le strisce pedonali per recarci dal fruttivendolo. Mentre eravamo a metà della strada abbiamo visto ancora quell’uomo che, senza dire nulla, all’improvviso, ha spinto mia sorella. Eravamo a braccetto, io, lei, e una terza signora, nostra amica, che avevamo appena incontrato e che vive al grattacielo di Piazza Manzoni. Lei non se lo aspettava, è caduta all’indietro ed ha battuto la testa”.

Per le donne sono stati attimi di terrore: “Io urlavo, ero sconvolta e spaventata, ma lui è rimasto ancora li, ha preso mia sorella è l’ha trascinata sull’asfalto fino al marciapiede. Diceva di non averle fatto nulla. Per fortuna un ragazza che conosciamo l’ha fermato, ha detto che bisognava chiamare la Croce Rossa. Poi lui è scappato”.

Il marito della signora Wilma, Emanuele Di Natale, aggiunge però un particolare. Il romeno che l’ha aggredita – arrestato per tentato omicidio – ha ammesso di aver bevuto vodka, ma si è anche allontanato rivoltandosi la giacca per non farsi riconoscere. Wilma, sorella della donna picchiata a Busto Arsizio

Poco prima aveva orinato nel cestino della carta di un negozio di materiali per computer e stampanti e aveva aggredito altre persone a parole. Wilma a Argia sono molto legate, e hanno una terza sorella, Fernanda, con cui spesso si vedono e passano le giornate. “Mia sorella era così piena di vita e contenta – sospira Wilma – morire in questo modo sarebbe terribile e ingiusto”. La famiglia spera in un recupero. Al Niguarda le hanno ridotto la triplice frattura al cranio ma le condizioni restano gravi. Argìa Maria Calmosi ha due figli, una donna che viva a Milano e un figlio che vive a Busto Arszio ma durante la settimana soggiorna a Bologna. E’ vedova da sette anni.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 17 Novembre 2017
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