Sinistra Italiana sulla condanna inflitta a Nino Caianiello

La presa di posizione dopo la conferma in Cassazione della condanna al massimo esponente in provincia di Forza Italia

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Sinistra Italiana di Gallarate, sulla condanna inflitta in via definitiva a Nino Caianiello. Il comunicato precede la presa di posizione di Forza Italia provinciale, che ha rinnovato la fiducia nel suo esponente massimo 

 

E così dopo 13 anni, arriva la condanna inappellabile a Nino Caianiello. 13 anni dove gli allora imputati, oggi condannati, hanno fatto di tutto non per avere giustizia ma per evitarla, per rinviare con cavilli da azzeccagarbugli l’esito del processo, alla ricerca della prescrizione.

In questi 13 anni Nino Caianiello ha continuato a esercitare il proprio potere sulle vicende gallaratesi, varesine e oltre, dettando priorità e scelte, individuando candidati da fare eleggere e assessori da nominare. Ci auguriamo che a sentenza definitiva, Forza Italia e il suo alleato leghista sappiano almeno prendere atto del lavoro della magistratura, loro che fino a l’altro ieri ripetevano di dovere e volere aspettare la Cassazione.

Troppo spesso la classe politica si dimostra priva di anticorpi, incapace di attuare una selezione interna che liberi i propri ranghi dal malaffare e dagli interessi personali, mentre dovrebbe essere un preciso dovere dei movimenti politici mettere a disposizione della collettività persone al di sopra di ogni sospetto, senza aspettare che sia la magistratura a fare giustizia, dopo procedimenti decennali.

Continuare ad avere in lista, come successo anche nelle ultime elezioni siciliane, i cosiddetti impresentabili, evidenzia la desertificazione etica di una classe politica ha come ovvio risultato la disaffezione al voto e un distacco, sempre più doloroso, dei cittadini e delle cittadine nei confronti di coloro che li rappresentano nelle istituzioni.

Come stupirsi allora del crescente astensionismo? Come stupirsi della presa del populismo quando in taluni palazzi risuonano troppo spesso le sirene delle forze dell’ordine?

Fino a che la politica non tornerà ad essere un servizio al bene comune, dovremo rassegnarci a strilloni qualunquisti che mettono alla base dell’offerta politica l’onestà, a loro volta spesso tradendola. Onestà che dovrebbe essere invece, in uno stato normale, un basilare e irrinunciabile requisito.

Così i cittadini non discutono più di programmi e di idee per la propria città e per il proprio Paese. E smettono di partecipare, lasciando fare. Che è proprio quello a cui mirano i disonesti. 

Ma anche in questo contesto, ci pare doveroso almeno il recupero del senso della vergogna.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 20 Novembre 2017
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