Torna al sanatorio che la vide crescere, 91 anni dopo

Villa Greppi-Gonzaga ha ospitato il sanatorio Opai per molti anni e ogni tanto qualche anziano ci torna per rivedere i luoghi della propria infanzia. Così ha fatto anche nonna Adriana

adriana carelli opai olgiate olona

Era il 23 luglio del 1926 quando la bimba Adriana Carelli entra nella Casa dei bambini di Olgiate Olona dopo che la mamma è morta di tubercolosi; con le sorelline Luigia e Speranza, per 11 anni visse nel primo preventorio antitubercolare d’Italia (Opai) dove fu amorevolmente accudita e studiò.

Novantuno anni dopo, il 3 novembre 2017, Adriana Carelli è tornata in villa Greppi-Gonzaga, il collegio (così lo chiama lei) dove trascorse l’infanzia serena. Il tuffo nel passato ha fatto riaffiorare molti ricordi di cui Adriana ha parlato con gli occhi lucidi per l’emozione: le suore che aiutavano i bambini nei compiti e dormivano nelle camerate in un letto circondato da tende di tessuto pesante per avere privacy restando vicine ai piccoli, i giochi nel parco, le scorrerie nel podere per rubare della frutta cercando di non farsi sorprendere, la piscina e le attività ginniche all’aria aperta, la scuola nel parco, la visita del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster per inaugurare nel 1936 la chiesa del preventorio. Proprio in quell’occasione Adriana recitò una poesia davanti al vescovo di Milano.

«C’erano tantissimi bambini – ricorda Adriana – e le suore ci accudivano con amore ma anche con severità, per garantire il mantenimento della disciplina. Tutto il personale metteva grande impegno nella nostra istruzione ed educazione: ricordo che quando a luglio 1937 io e le mie sorelle rientrammo in famiglia, facevamo fatica a capire quello che dicevano i nostri familiari in dialetto, perché a noi avevano insegnato un perfetto italiano. In vita mia ho pensato spesso agli anni nell’Opai. Rammento che mi facevano cantare in chiesa o in teatrino, perché avevo una bella voce, anche per i benefattori che venivano a trovarci e in occasioni particolari, come Natale, ci portavano bellissimi doni. Eravamo lontani da casa, ma stavamo bene. Ora sono ho 95 anni, ma quegli anni a Olgiate Olona sono custoditi nel mio cuore tra i ricordi più preziosi».

L’assessore ai Servizi educativi, Sofia Conte, che ha accompagnato la signora Adriana in visita nell’ex villa Greppi-Gonzaga, commenta. «È stato un piacere accogliere questa arzilla nonnina e ascoltare la descrizione commossa dei luoghi che l’hanno vista bambina. È stato come rievocare un mondo lontano che non abbiamo mai conosciuto direttamente, ma di cui tutto conosciamo grazie ai volumi sull’Opai e alle testimonianze degli ex opaini (ospiti, medici, insegnanti, suore, personale) che frequentemente ci contattano e tornano volentieri nei luoghi dove hanno vissuto: è sempre piacevole ascoltare i loro ricordi, perché riappropriarsi della memoria è far rivivere la storia per salvaguardare la cultura».

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Pubblicato il 06 Novembre 2017
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