Torna l’ipotesi della depurazione delle acque profonde del lago

Tre gli scenari verranno presentati all’Osservatorio nell’incontro che si svolgerà entro fine mese

Varese, lago, lago di Varese

«Abbiamo appreso con soddisfazione che la richiesta effettuata a fine giugno dal Presidente Vincenzi alla Società di Tutela del Lago di Varese, e cioè la valutazione della fattibilità tecnica ed economica del trasporto delle acque profonde del lago al depuratore di Gavirate, è già pronta ad essere presentata al Comitato Tecnico Scientifico e al Comitato Direttivo dell’Osservatorio Lago di Varese».

Con queste parole il Consigliere provinciale all’Ambiente Valerio Mariani interviene nel dibattito acceso in questi giorni sul tema del futuro del lago di Varese.

A tal proposito va ricordato che la Provincia, da parte sua, nel rispetto di un accordo stipulato con Regione Lombardia nel 2016, sta conducendo una serie di approfondimenti tecnici per valutare la stato di funzionamento dell’impianto di prelievo ipolimnico in vista di un sua eventuale riattivazione. Si ricorda che l’impianto è stato in funzione nel quadriennio 2000-2003, periodo durante il quale è emerso il grosso problema della propagazione di cattivi odori in corrispondenza dello scarico nel fiume Bardello delle acque prelevate dal lago.

«In particolare – continua il Consigliere – il ruolo della Provincia e dell’Osservatorio è quello di delineare un quadro conoscitivo il più completo possibile riguardo alla situazione dell’impianto, fornendo soluzioni tecniche in grado di ottimizzare il funzionamento dello stesso, in termini di efficienza e di contenimento dei costi, avendo contemporaneamente l’obiettivo di non riproporre le problematiche relative all’impatto odorigeno, emerse a suo tempo; per questo particolare aspetto stanno fornendo il loro prezioso contributo il prof. Fabio Conti dell’Università Insubria e il prof. Alessandro Fumagalli, rappresentante delle Associazioni Ambientaliste in seno all’Osservatorio. La fattibilità tecnico economica legata
alla riattivazione dell’impianto è fondamentale, considerato che per raggiungere risultati concreti l’impianto dovrebbe funzionare per alcune decine di anni.

Gli scenari in corso di elaborazione da parte della Provincia sono, pertanto, più d’uno e si aggiungono, e completano, quello che prevede il trattamento delle acque al depuratore di Gavirate. Tali scenari verranno presentati all’Osservatorio nell’incontro che si svolgerà entro fine mese.

Ogni valutazione in merito all’opportunità tecnico-economica di riattivare il prelievo ipolimnico dovrà in ogni caso essere coerente con le indicazioni che emergeranno dallo studio in corso di realizzazione da parte dei membri del Comitato Tecnico Scientifico – aggiungono dalla Provincia – ed in particolare della prof.ssa Roberta Bettinetti dell’Università Insubria e del dott. Pietro Volta, ricercatore presso il CNR – ISE di Pallanza, studio che evidenzierà gli obiettivi di qualità delle acque del Lago di Varese realisticamente raggiungibili con la riattivazione dell’impianto, ed individuerà le priorità di intervento nell’intero bacino imbrifero; ancora oggi, infatti, tramite corsi d’acqua, dilavamento dei suoli e scarichi fognari, arrivano a lago quantità di azoto e fosforo tre/quattro volte superiori a quelle naturali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Novembre 2017
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  1. PP
    Scritto da PP

    trovo interessante in particolare l’ultima parte dell’articolo “obiettivi realisticamente raggiungibili ” infatti con il sistema degli scolmatori di piena quando cadono quattro gocce di pioggia tutto va nel lago …se si riattiva l’impianto per il prelievo delle acque profonde da una parte si preleva dall’altra si sversa. Non so se tutti i Comuni stanno nella stessa situazione con la rete fognaria. l’Amm comunale di Biandronno potrebbe raccontare le problematiche delle fognature che si è presa in eredità e che non sono per niente di facile soluzione .
    Vorrei ricordare inoltre che il collettore riceve anche lo fognature del Comune di Varano e di Whirlpool e la stazione di pompaggio a Cassinetta quando non ce la fa e rilascia tutto nel canale brabbia. Qual’è quindi l’obiettivo ? ….avere un lago balneabile o accettabile ?
    L’importante è non diffondere altre false illusioni .

    Pietro Parola consigliere comunale Biandronno

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