Vendite “fasulle” di inerti, tasse evase per quasi 250 mila euro

Azienda italiana accusata di aver nascosto ricavi per 800 mila euro con una serie di triangolazioni societarie. Prodotti per l’edilizia “piazzati” in Ticino

Avarie

La guardia di finanza di Gaggiolo ha recentemente concluso un’attività di polizia tributaria finalizzata a contrastare i fenomeni di evasione fiscale internazionale di maggiore gravità ed in particolare l’irregolare applicazione della disciplina sui prezzi di trasferimento.

Attraverso una verifica fiscale, eseguita nei confronti di una società di capitali operante nel settore della commercializzazione di inerti, le Fiamme gialle hanno infatti accertato che negli ultimi 3 anni sono stati nascosti al Fisco Italiano circa 800 mila euro di ricavi.

Le attività espletate hanno permesso di accertare, infatti, che gli inerti, dalle cave della Valceresio, venivano consegnati dalla società verificata direttamente ai vari cantieri del Ticino.

Dal punto di vista “cartolare”, invece, la merce risultava venduta dalla verificata ad una società anonima di Mendrisio (Ch), a prezzi artificiosamente ribassati del 21% rispetto a quelli di mercato.

Immediatamente dopo, la società anonima di Mendrisio rivendeva la medesima merce alle imprese edili ticinesi a prezzi reali.

In questo modo veniva creata una fittizia “triangolazione” per far risultare che il guadagno derivante dalla commercializzazione degli inerti fosse in capo alla società di Mendrisio (e dunque tassato in Svizzera) mentre, in realtà, il reddito veniva prodotto dalla verificata e avrebbe dovuto essere tassato in Italia.

In tal modo, la società verificata ha omesso di versare, in 3 anni, imposte (IRES e IRAP) per un totale di oltre 244.000,00.

Dagli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza è emerso che la società con sede in Mendrisio, sempre facente capo all’imprenditore italiano, era stata creata ad hoc dall’amministratore ed era esistente solo da un punto di vista formale, perché priva di una reale struttura aziendale, tant’è che la sede legale era stata stabilita presso una società fiduciaria.

Le prove che la società di Mendrisio fosse, di fatto, riconducibile all’imprenditore italiano sono state acquisite dai finanzieri di Gaggiolo negli uffici della società dove sono stati rinvenuti, tra l’altro, il timbro della società Svizzera e altri documenti prestampati riconducibili alla stessa.

Questo genere di servizi si inquadra nell’ambito della strategia degli investigatori tributari per contrastare i fenomeni di evasione, elusione e frode fiscale internazionale che, oltre a ledere le entrate tributarie, produce effetti negativi per l’economia, ostacolando la normale concorrenza fra imprese, danneggiando soprattutto gli operatori onesti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Novembre 2017
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