“2017, per Malpensa si apre un nuovo ciclo”

L'associazione Aeroporti Lombardi plaude all'attivazione di nuovi voli e rilancia nuove infrastrutture e politiche per lo scalo. "Vietato indugiare"

Malpensa Generiche

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Aeroporti Lombardi, associazione di appassionati sostenitori di Malpensa, sul 2017 dello scalo milanese

 

Malpensa, l’aeroporto che rappresenta motivo principale, anche se non esclusivo della nostra presenza ed attività e che pertanto gode delle nostre più costanti e puntuali attenzioni, vede finire il 2017 in un crescendo di annunci e concrete prospettive di sviluppo.

Dopo una decade dal fatidico 2008, che certamente non è trascorsa privi di eventi qualificanti che vanno dalla apertura del terzo/terzo con relativo satellite, ristrutturazione (ancora in corso) di tutto il T1, dalla attività di easyJet, di Emirates e le costanti affermazioni nel settore cargo, solo per limitarsi ai momenti più incisivi, per la prima volta ci si appresta ad affrontare un nuovo anno con un programma già ben definito di espansioni significative.

Il poker di novità che vede la chiusura del 2017, annovera gli annunci di Norvegian, di Meridiana, la modifica dei diritti di volo tra Italia e Argentina con l’incremento delle frequenze, l’inizio del rinnovo della flotta da parte di Neos con l’introduzione del nuovo 787 Dreamliner, i programmi di connessioni e transiti presentati sa easyJet, solo per citare gli eventi delle ultime settimane. Questa volta si può ben dire: “Fatti non parole”.

Va constatato che con perseverante volontà anche dalle chine più scoscese si può risalire, e di ciò va dato atto a tutta la dirigenza SEA in primis.
Si sta aprendo un nuovo ciclo, ed è per questo che, come Associazione dalle finalità ben delineate, ci sentiamo però in dovere di esporre alcune osservazioni.
Dobbiamo considerarci sono all’inizio d’un programma che a nostro modesto parere deve assolutamente essere affrontato e attuato, o perlomeno essere tenuto costantemente presente.

Incominciamo con la necessità di affrontare in modo strutturale e confacente ai nuovi prevedibili volumi l’adeguamento del T1 (nuovo satellite sul lato Nord?) e la connessione tra T1 e T2 per poter affrontare transiti tra easyJet ed il resto del mondo in modo fluido e “naturale”.
Maggiore attenzione a tutto quel mondo di abusivismo e malcostume che sconfina spesso in episodi delinquenziali che avvolge e talvolta s’infiltra nell’aeroporto, carrellisti abusivi, questuanti e personaggi più o meno inopportuni che gravitano attorno e nel terminal.
Cura puntuale della manutenzione minuta, che poi tanto minuta non è. Scale mobili perennemente fuori uso, pannelli soffitto divelti o mancanti, bandiere lerce e sfilacciate esposte sulla facciata piano arrivi, pannelli rattoppati alla bell’e meglio con nastro adesivo e tanto altro… Vedere qui per farsi una parziale idea.

Altro capitolo importantissimo, riguarda i collegamenti stradali e ferroviari. Sulla carta e nelle intenzioni tutto è definito, dal collegamento su ferro tra T2 e Gallarate, all’incremento della capacità tra Gallarate e Rho – Parabiago. Per il traffico su gomma il collegamento della 336 Nord con la pedemontana, l’attuale innesto della 336 sulla A8 a Busto Arsizio, quest’ultima situazione autentica spada di Damocle.
Già ora con Malpensa a 22 milioni, nei momenti di punta, immancabilmente si presenta una situazione caotica su tutto l’asse Arese-A8-336. Si potrà obiettare che dieci anni fa con Malpensa a 24 milioni la situazione era sopportabile, certo, ma di quei 24 milioni quasi 7 erano di transiti, pertanto tutti interni all’aeroporto, e i volumi da e per l’aeroporto era di circa 16, max 17 milioni anno.

Se tutto va come si presume, anche solo a causa di un incremento fisiologico, in pochi anni potremmo arrivare e superare i 25 milioni di passeggeri, gran parte utenti di mezzi su gomma. Dalla ferrovia arriverà certamente un valido contributo, ma finché non si metterà mano alle frequenze ed a una destinazione milanese univoca tenendo presente in modo prioritario alle necessità aeroportuali, sarà sempre un contributo che si muove con il freno a mano tirato.

Insomma siamo alle solite per questo paese. Manca sempre una progettualità proiettata almeno nel medio periodo e che abbia una visione d’un quadro d’insieme in modo organico. Basta con interventi disarticolati e spesso tardivi.
Questa volta i presupposti per ben sperare ci sono tutti, il mondo corre veloce, vietato indugiare, il motore del trasporto aereo elemento fondamentale per la parte più importante dell’economia di tutto il Paese deve poter girare a pieno regime senza intoppi.
Con questi presupposti ed auspici auguriamo Buone Feste.

 

Aeroporti Lombardi

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Dicembre 2017
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