I 5 anni in Senato di Candiani: “Mancato il gioco di squadra coi colleghi del territorio”

L'esponente leghista salva solo Laura Bignami e racconta delle sue battaglie "alla rovescia": "Dall'opposizione conta di più quello che abbiamo fermato, come la riforma costituzionale e lo ius soli"

stefano candiani

Il quinquennio in Senato di Stefano Candiani, eletto nelle file della Lega Nord, va visto alla rovescia: «Dall’opposizione le cose sono viste alla rovescia. Ciò che abbiamo impedito è più importante di quello che siamo riusciti a fare. Abbiamo impedito lo Ius Soli e la riforma costituzionale, due provvedimenti che avrebbero fatto solo danni. Sono risultati negativi ma fondamentali per garantire un futuro ai cittadini».

Qui l’attività del senatore tradatese che vanta anche un indice di attività parlamentare che lo colloca al primo posto tra i parlamentari della provincia di Varese, 59esimo nella classifica generale di Openpolis

Che giudizio dà a questa legislatura?

«Questa legislatura è stata molto simmetrica: nasce con Forza Italia che si spacca con il governo Letta, Renzi tocca il culmine e con Gentiloni si spacca il Pd. Le due forze politiche, che ad inizio legislatura si sono messe insieme per governare, hanno subito spaccature per stare al potere. Spero che sia una vicenda irripetibile. Il trasformismo è stato il principale protagonista di questo Parlamento, il tutto per garantire una maggioranza. Puoi avere la legge elettorale che vuoi ma se non c’è un senso di appartenenza e un senso delle istituzioni forte il risultato è sempre lo stesso. Solo noi (e i 5 stelle, ndr) siamo rimasti sempre all’opposizione.

Una sintesi della sua attività parlamentare?

Mi sono battuto, perdendo, per riportare l’attenzione sull’aeroporto di Malpensa e mi sono impegnato per l’agricoltura e nell’ambito delle politiche dell’Unione Europea. Ho lottato per ottenere la Zona Economica Speciale nelle zone di confine: c’è una mia mozione approvata in aula nel 2015 per istituire la Zes nelle zone di frontiera che impegnava il Parlamento e il governo a realizzarla ma poi non c’è stato seguito. Il risultato negativo va attribuito anche al fatto che non si è fatto gioco di squadra tra noi parlamentari del territorio, i calabresi si sono uniti e l’hanno fatta (la Zes) a Gioia Tauro. Io, ad esempio, ho votato la legge Gadda contro lo spreco del cibo. Da questo discorso esonero solo la Bignami che ha lottato per i disabili. In agricoltura ho lavorato per rendere accessibili quote di finanziamenti europei a cui i piccoli agricoltori non potevano accedere ma, anche in questo caso, non sono riuscito a portare a termine la battaglia. Ho ottenuto una risoluzione in commissione che, però, è rimasta lettera morta. Sono, infine, riuscito ad ottenere lo stop all’Agenzia delle entrate che chiedeva contratti scritti ai piccoli agricoltori per ottenere le agevolazioni fiscali sul gasolio da riscaldamento e trazione perchè in contraddizione con una circolare di 7 anni fa con la quale il governo diceva che bastava l’autocertificazione: in questo caso sono stato ascoltato e la battaglia è andata a buon fine».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Dicembre 2017
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