“Cassani si era candidato a sindaco-sceriffo, ma ora non riesce a far nulla”

Il Pd ribadisce le critiche all'approccio del sindaco, dopo la bocciatura da parte del Tar dell'ordinanza sui centri profughi. "Quanto costa, in spese legali, la propaganda del sindaco?"

centro accoglienza via Ranchet

Una gestione «totalmente deficitaria e ora anche sbagliata». Il Pd di Gallarate torna a bocciare la gestione del tema richiedenti asilo da parte del sindaco Andrea Cassani. E lo fa – questa volta – sostenuta anche dalla bocciatura sentenziata dal Tar della Lombardia dell’ordinanza emessa dal sindaco nell’agosto scorso (per ora, sospesa in attesa di esame di merito).

«La bocciatura al TAR dell’ordinanza sui profughi emessa dal sindaco di Gallarate Cassani (assieme a diversi suoi colleghi leghisti che, però, come vedremo, sono stati più assennati) ha un significato più ampio del fatto in sé: racconta di un fallimento che le dichiarazioni rilasciate sulla stampa non fanno altro che rendere più evidente» critica la segreteria Pd, guidata oggi da Davide Ferrari.

Il Pd richiama – a latere – anche i costi sostenuti dalla collettività: l’ordinanza bocciata dal TAR è stata presentata «da diversi comuni a trazione leghista», ma il Pd ricorda che  «i fronte al ricorso della prefettura – e alla più che probabile bocciatura – i colleghi di Cassani hanno scelto saggiamente di ritirarla». Per questo il Pd già annuncia che attraverso la procedura dell’accesso agli atti cercherà di capire «quali sono le spese legali che il Comune ha dovuto sostenere, anziché per il bene pubblico, per difendere la propaganda del sindaco».

Al di là dell’ordinanza, la critica del Pd è a 360 gradi sull’approccio di Cassani al tema dei richiedenti asilo. Un tema che non è stato scelto da nessuna amministrazione ma con cui ogni amministrazione deve fare i conti, perché i Centri di accoglienza sorgono per lo più come realtà private (nella foto: il Centro di Accoglienza della KB in via Ranchet, la realtà più problematica presente in città). «Se volessimo analizzare freddamente la questione potremmo limitarci a dire che, di fronte ad un fenomeno come quello dei profughi e dei richiedenti asilo in arrivo nel nostro Paese, la gestione di Cassani è stata totalmente deficitaria e, per il poco fatto, anche sbagliata. Sbagliata perché il provvedimento preso, annunciato in pompa magna, si è infranto contro una sentenza del tribunale che l’ha ritenuto illegittimo. Deficitaria perché il sindaco non ha fatto tutto ciò che poteva fare per gestire al meglio la questione nell’interesse dei cittadini gallaratesi. Nonostante si continui a definire a riguardo impotente, infatti, Cassani può scegliere di governare in prima persona l’accoglienza a livello cittadino: tutti i problemi evocati nelle sue lamentele – dalla fognatura mancante alle condizioni ‘disumane’ cui sarebbero costretti i richiedenti asilo – potrebbero essere risolti. Quella di lasciare le cose come stanno è una scelta del sindaco»

«Da questo episodio, però, possiamo tracciare un primo bilancio della gestione del tema decoro/sicurezza da parte della giunta Cassani. In campagna elettorale si era candidato a fare il sindaco-sceriffo, ha chiesto voti sulla sicurezza ma ha scoperto di essersi ingannato: ora si lamenta di non poter muovere un dito, invocando zio Salvini per metterci una pezza. Non saranno sparate spregevoli come quelle circa un inesistente allarme sanitario a distrarci da quello che succede nel mondo reale: nell’inazione generale, infatti, vediamo ripetersi continui episodi di vandalismo (ricordiamo la casetta dell’acqua di via Rusnati, due volte danneggiata negli ultimi 15 giorni), il manifestarsi di marginalità e degrado in forma sempre più evidente in piazza Risorgimento (perché non si completa il progetto del Centrosinistra spostando lì il mercatino?), il permanere del problema di via Pacinotti (dove consiglieri di centrodestra molto solerti in passato non si recano più, forse temendo la legittima reazione degli abitanti contro chi ha ottenuto il loro voto con promesse fondate sul nulla), in stazione ci saranno anche i vigili ma intanto continua ad accadere di tutto e, quest’anno, non si finanziano nemmeno le luci da posizionare sotto i portici».

«La realtà – concludono dal Pd – è che il sindaco ha impostato molte questioni solo sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza per racimolare consenso; alla prova dei fatti, tuttavia, le soluzioni si rivelano sbagliate o inefficaci e i problemi rimangono intatti se non peggiorati. Il sindaco con le sue ultime dichiarazioni riconosce di avere fallito e che oggi Gallarate è più insicura e degradata».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Dicembre 2017
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