Cattaneo: “Ecco perché ho aderito a Noi con l’Italia”

Il presidente Regionale scrive in un post di facebook: "Oggi con la nascita del partito fondato da Lupi, Fitto, Costa, Tosi, Zanetti e Romano a cui ha aderito anche l'UDC di Cesa, è possibile cominciare a lavorare alla proposta Liberalpopolare che io auspico da mesi"

raffaele cattaneo

“Perché ho aderito a Noi con l’Italia”. Il presidente Regionale Raffale Cattaneo ha spiegato, in un post di Facebook, le ragioni della sua scelta di aderire al nuovo partito nato dalla separazione di Alternativa Popolare. Ecco cos’ha scritto.

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Cari amici,

in questi giorni sono avvenute molte cose che hanno modificato lo scenario politico. In particolare, dalla separazione consensuale di Alternativa Popolare – partito nato come Nuovo Centrodestra, al quale ho aderito fin dalla sua costituzione nel 2013 – sono nate nuove proposte.

Io ho deciso di aderire a Noi con l’Italia e voglio condividere con voi le mie ragioni.

Da tempo ritengo necessario per il bene del nostro Paese ridare una prospettiva e una casa politica – nel modo più inclusivo possibile, coinvolgendo tutte le diverse espressioni della diaspora del mondo centrista – ai cattolici, ai liberalpopolari, ai moderati di centro all’interno della famiglia politica che li rappresenta in tutta Europa, ovvero quella dei Popolari Europei. Una famiglia politica che in Italia sta da sempre nel centrodestra. Dunque, il mio auspicio e il mio impegno politico in questi mesi è stato quello di favorire, portando il mio piccolo contributo, un dialogo e una intesa fra tutti coloro che si riconoscono in questa prospettiva: da Maurizio Lupi e Roberto Formigoni (che come me vengono da NCD-AP), a Raffaele Fitto (col suo movimento Direzione Italia); dal liberale Enrico Costa a Gaetano Quagliariello (già usciti da AP in contrasto con la deriva verso sinistra) e Enrico Zanetti (di Scelta Civica), da Flavio Tosi (autonomista ex leghista) e Saverio Romano (Cantiere Popolare) a Lorenzo Cesa e Antonio De Poli (UDC) fino a Stefano Parisi (col suo movimento Energie per l’Italia), e tanti altri che compongono la galassia centrista affinché si mettessero insieme per intraprendere questo percorso comune, rafforzando la componente moderata, di governo ed europeista del centro destra, oggi rappresentata solo da Forza Italia. Insomma quella che giornalisticamente è stata chiamata “la quarta gamba” del centro destra, ma che io preferisco definire la componente liberal popolare.

Ho più volte detto che non avrei accettato di restare in un partito che scegliesse una alleanza politica con il PD. I molti che in passato hanno fatto lo stesso percorso ne sono rimasti fagocitati. La matrice culturale del PD rimane sostanzialmente la stessa della sinistra tradizionale e chi proveniva da culture e tradizioni politiche diverse ha dovuto cedere il passo soprattutto sulle questioni etiche e valoriali, che hanno più a che fare con la visione della vita, i valori fondanti e la concezione antropologica: dalla famiglia, alla procreazione, al fine vita. Insomma una subalternità culturale, prima ancora che politica.

Oggi, dunque, con la nascita di Noi con l’Italia, fondato da Lupi, Fitto, Costa, Tosi, Zanetti e Romano a cui ha aderito anche l’UDC di Cesa, è possibile finalmente vedere l’avvio di questa prospettiva politica e cominciare da subito a lavorare a quella proposta Liberalpopolare che io auspico da mesi e che è stata oggetto di mie iniziative politiche da tempo. Un soggetto che abbia principi forti e chiari, non da sventolare come bandiere contro chi la pensa diversamente, ma che siano strumenti di dialogo e compromesso sul possibile.

Oggi il nostro Paese ha bisogno che trovi voce e forza politica l’area di chi pensa che la persona e la società vengano prima dello Stato, il cui compito è quello di aprire spazi di libertà e di opportunità per tutti:  un modello politico e di governo sussidiario, ispirato alla responsabilità, alla solidarietà e all’accoglienza, con ragionevolezza e senza ideologie, alla dignità della persona, alla sacralità della vita dal concepimento fino alla morte naturale, alla libera educazione e alla libera impresa, che crea lavoro e sviluppo, al rispetto delle autonomie locali e sociali.

Il compito di un partito politico è, nella mia concezione, quello di essere uno strumento per affermare concretamente valori e principi irrinunciabili, e per fare ciò occorre saper costruire maggioranze possibili. Assumere posizioni anche molto chiare e condivisibili, me che rischiano l’isolamento non serve ad approvare leggi o delibere funzionali al bene comune. Per questo saluto con favore la collocazione di Noi con l’Italia nella coalizione di centrodestra.

Il compito delle istituzioni è quello di contribuire, umilmente ma concretamente, alla costruzione del bene comune e per fare questo occorrono uomini preparati e desiderosi di costruire, che non si limitino a denunciare ciò che non funziona o peggio a titillare il malcontento cavalcando l’antipolitica, ma che sappiamo osservare e valorizzare quello che la società pensa, elabora, scopre, crea e produce; uomini che non si improvvisano con il nuovismo degli ultimi venuti né che si esorcizzano con le rottamazioni.

A me interessa portare un contributo in questa direzione, affinché già nelle prossime elezioni politiche e regionali possa trovare spazio il rafforzamento di queste idee e di chi le rappresenta, attraverso una proposta politica nuova, che oggi io vedo avviarsi in Noi con l’Italia.

Un progetto che mi auguro nelle prossime settimane possa raccogliere il consenso di chi ancora non vi ha aderito (come Stefano Parisi) e aprire un dialogo e una collaborazione ancora più stretta con chi oggi già si trova nel Partito Popolare Europeo, a cominciare da Forza Italia.

Noi con l’Italia sarà presente alle prossime elezioni politiche e regionali. Io la sosterrò e vi chiedo di fare altrettanto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Dicembre 2017
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