Svastiche e materiale propagandistico nazista, sequestrata la sede di Do.Ra.

Digos in azione nell’ambito di un’inchiesta per "Riorganizzazione del disciolto partito fascista". Indagato il presidente dell'associazione

“Riorganizzazione del disciolto partito fascista”. È il reato per cui è indagato il presidente dell’associazione di estrema destra “Do.Ra. Comunità Militante dei Dodici Raggi”.

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Materiale di ispirazione nazista sequestrato a Do.Ra. 4 di 13

Gli uomini della Digos sono entrati in azione a Caidate, frazione di Sumirago, nella prima mattinata di martedì 12 dicembre nella sede dell’associazione di estrema destra , in via Papa Giovanni XXIII e nella casa di Alessandro Limido, 38 anni, figlio di Bruno, ex giocatore della Juventus e del Varese. La sede dell’associazione è stata sequestrata e Limido risulta indagato per il reato di “Riorganizzazione del disciolto partito fascista” (legge Scelba, n. 645 del 1952). La posizione di altre due persone, vicine all’associazione e trovate nella casa del presidente nel corso della perquisizione, è al vaglio degli investigatori.

Gli uomini della Polizia di Stato, con il coordinamento del Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno eseguito le perquisizioni  disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio e hanno trovato vario materiale di chiaro stampo nazista: svastiche, libri propagandistici come il Mein Kampf, volantini. E armi: asce, coltelli, martelli con simboli runici incisi.

Perquisizioni Dora

“Do.Ra. Comunità Militante dei Dodici Raggi” è stata fondata nel 2012 e ha sede a Sumirago, nella frazione di Caidate. Nell’atto costitutivo è definita associazione culturale apartitica e senza fini di lucro, ma si ispira apertamente ai principi del nazionalsocialismo con negazione dell’Olocausto, celebrazioni evocative e simboliche, festeggiamenti delle ricorrenze naziste, dal compleanno di Hitler ai solstizi con svastiche bruciate per evocare il Führer e i fasti del passato nazionalsocialista.

All’indagine hanno contribuito i fatti risalenti alla fine dello scorso anno quando sul Monte San Martino di Duno, poco lontano dal Sacrario eretto in memoria dei partigiani caduti, una trentina di militanti di Do.Ra. ha dato vita ad una manifestazione commemorativa posizionando sul terreno una “croce tiwaz” (simbolo dei guerrieri di Odino, utilizzato dai nazisti) ed una corona di alloro con i colori della bandiera nazista per ricordare i morti dell’esercito tedesco. Analoga iniziativa è stata ripetuta lo scorso 18 novembre. Nel mirino di magistrati e Digos anche una petizione on line, organizzata provocatoriamente dall’associazione lo scorso gennaio per “chiedere la messa fuori legge dell’ANPI”, l’Associazione nazionale dei partigiani italiani.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Dicembre 2017
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