In provincia muoiono più donne che uomini. Nascite a picco

Un saldo naturale ancor più negativo di quanto accaduto nel 2015, anno nel quale la differenza tra nati e morti in provincia di Varese aveva raggiunto numeri in negativo senza precedenti

nascite

I dati sono ancora provvisori ma già validati dall’Istat: i primi sette mesi di quest’anno hanno fatto segnare un saldo naturale ancor più negativo di quanto accaduto nel 2015, anno nel quale la differenza tra nati e morti in provincia di Varese aveva raggiunto numeri in negativo senza precedenti.

Se quell’anno, infatti, il saldo naturale tra gennaio e luglio si era fermato a -1372 nello stesso periodo del 2017 la somma registrata nei comuni del Varesotto è di -1656 con un picco a gennaio di -518.

Parliamo della differenza tra il numero delle nascite registrate e quello dei decessi in tutti i comuni varesini. Due indicatori con tendenze completamente opposte: diminuiscono le nascite da un lato e aumentano i decessi dall’altro. Combinazione che, al netto delle migrazioni interne, significa spopolamento.

In questo grafico possiamo osservare proprio le tendenze dei due parametri nel corso degli ultimi 6 anni.

Differenziando per genere, invece, si nota come il problema sia molto più marcato nel genere femminile dove si nota un tasso di mortalità sensibilmente più alto rispetto al genere maschile.

Ecco invece il saldo naturale complessivo o per genere:

Il risultato è che nei primi 7 mesi dell’anno, ovvero al 31 luglio, in provincia di Varese vivevano 384 persone in meno rispetto al 1 gennaio e questo considerando il fatto che il saldo migratorio è comunque positivo di 1272 nuovi cittadini trasferiti.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Dicembre 2017
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