Rinvio a giudizio per lo stalker di Lara Comi
Il Gup del Tribunale di Busto Arsizio ha deciso di mandare a processo Giovanni Bernardini che da mesi perseguitava l'eurodeputata del Ppe, arrestato lo scorso 23 settembre per aver violato il divieto di avvicinamento
Il suo nome era salito alla ribalta delle cronache nazionali quando, lo scorso 23 settembre, era stato arrestato allo stadio di Lecco per aver tentato la consegna di un anello con brillante da 4 mila euro a Lara Comi, a margine di una partita della nazionale femminile delle parlamentari italiane.
Le manette erano scattate ai polsi di Giovanni Bernardini per aver violato il divieto di avvicinamento all’eurodeputata di Forza Italia, emesso dal Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta del sostituto procuratore Luigi Furno.
Oggi per il 47enne è arrivata la notizia della decisione di rinviarlo a giudizio con l’accusa di atti persecutori, stalking per dirla all’inglese, ai danni dell’esponente forzista saronnese che lo aveva denunciato in seguito ai suoi reiterati tentativi di avvicinarsi a lei. Da mesi, infatti, la perseguitava con pedinamenti, telefonate e messaggi. Una situazione che la vice capogruppo del Partito Popolare Europeo aveva pubblicamente denunciato qualche mese fa.
L’uomo, originario di Jesolo, si è sempre dichiarato innamorato della Comi e ha specificato che il suo era solo un corteggiamento all’antica nei confronti della donna di cui dice di essere perdutamente innamorato. Secondo il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Busto Arsizio Patrizia Nobile, invece, dovrà essere processato per questo.
Il professionista, difeso dal legale Pierpaolo Alegiani, potrà ora decidere se andare a dibattimento o scegliere un rito alternativo.
Lara Comi ha commentato la notizia così: «Oggi è stato fatto un primo passo e per questo ringrazio il giudice. Ci vuole certezza della pena e questa battaglia non è solo mia, ma di tutte le donne»
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