“Se si sapeva della minaccia, perché non ci si è preparati?”

Il consigliere comunale della destra sociale Alfonso Indelicato critico dopo il raid anarchico nella notte di Natale

Il consigliere di FdI Indelicato lascia la maggioranza

«Ci sono disposizioni per cui agli anarchici, per evitare guai peggiori, debba essere concesso di fare quello che più desiderano?». Se lo chiede il consigliere Alfonso Indelicato, che (da destra) incalza l’amministrazione a trazione leghista di Alessandro Fagioli, dopo il raid anarchico nella notte di Natale.

«L’avevano preannunciato urbi et orbi, ed hanno mantenuto la promessa. Non si può dire che non sappiano tenere fede alla parola i giovani, i meno giovani e gli anzianotti del Telos» riconosce sarcastico Indelicato. «E poiché di questa loro dote degna di un hidalgo di altri tempi avevano già dato prova in numerose altre circostanze, ci si può chiedere se l’Amministrazione abbia fatto quanto in suo potere per evitare il disastro che si è manifestato la mattina del 25 agli occhi sbigottiti dei saronnesi».

«Certo ha ragione il sindaco Fagioli quando si lamenta per le assoluzioni degli anarchici al processo per il mancato rispetto dei fogli di via» continua Indelicato «ma queste difficoltà sono ben note, e lo sono sempre state. Si trattava dunque di mettere a punto alcune misure possibili, non certo quella impossibile di emanare sentenze al posto dei giudici».

Ecco perché il consigliere comunale ex-Fdi (recentemente protagonista di polemica con la Lega) pone alcune domande sulla gestione della “minaccia” di Telos, «in spirito di collaborazione e senza pretendere di avere in tasca facili soluzioni».

«Poiché si sapeva che gli aderenti al Telos avrebbero agito nella notte fra il 24 e il 25, non si poteva organizzare una squadra della Polizia Locale per pattugliare le strade del centro e mettersi rapidamente in contatto con le altre forze dell’ordine, precedentemente allertate e quindi capaci di intervenire in tempi rapidi? Non era possibile, almeno nella notte tra il 24 e il 25, disporre che uno/due incaricati rimanessero in osservazione notturna ai display collegati con le telecamere?».

Sul tema videosorveglianza il consigliere della destra apre anche una parentesi più ampi. È possibile usare le immagini “in tempo reale” «o le telecamere di cui si è tanto parlato sono utili solo a posteriori, sbobinando le immagini?». «Perché, se fosse vera quest’ultima ipotesi, allora sarebbe opportuno dotarne almeno qualcuna della possibilità di offrire questa visione “in diretta”. E già che ci siamo, tali telecamere (comunque siano congegnate e a qualunque generazione appartengano) sono realmente funzionanti?».

«Infine: esistono forse disposizioni da parte di Questura, Prefettura, e risalendo per li rami da parte del Ministero dell’Interno, affinché a queste persone, per evitare guai peggiori, debba essere concesso di fare quello che più desiderano? Se ci sono, il Sindaco cortesemente ce ne dia informazione, affinché ci mettiamo il cuore in pace e consideriamo deturpazioni e devastazioni come periodici fenomeni atmosferici, che si possono dunque prevedere ma non impedire. Ripeto che la mia non è una polemica fine a se stessa, ma lo spunto per una riflessione comune, affinché fra poche settimane Saronno non si svegli di nuovo coperta di scritte inneggianti alla guerriglia, e ci si debba domandare ancora cosa fare».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Dicembre 2017
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