Uboldesi si lamentano del ritardo delle luminarie. Guzzetti li bacchetta

Ai dubbi dei cittadini il sindaco, ormai celebre per il suo stile provocatorio, ha risposto con un pungente post

Uboldesi si lamentano del ritardo delle luminarie. Guzzetti li bacchetta

Qualche ritardo nel posizionamento delle luminarie in paese ha suscitato diverse segnalazioni e qualche protesta a parte dei residenti che hanno chiesto informazioni in Municipio. Ma anche direttamente al sindaco Lorenzo Guzzetti: lui con il suo ormai celeberrimo stile politicamente “scorretto” ha risposto con un lungo post su Facebbok.

“Le luminarie sono arrivate e finiranno il lavoro tra domani e domenica. Il mio grazie di cuore va ai commercianti uboldesi che si spendono (e spendono) sempre in prima persona, di tasca loro, per rendere più bello il nostro paese. Poi una riflessione provocatoria. In questi giorni mi avete fermato davvero in tanti per dirmi “ma le luminarie?”, “ma quest’anno non illuminano?”, “ma niente luci?”.Guardate che non è tutto un “dato per scontato”. Dietro a ciò che vedete oltre che ai soldi c’è sempre del tempo speso dalle persone, fatica, telefonate, impegno. E’ facile polemizzare su Facebook il proprio disappunto o il proprio pensiero e non fare mai niente per il proprio paese. Quindi signore e signori, vediamo di svegliarci”.

Insomma Guzzetti parte dalla critiche sulle luminarie per fare un discorso più ampio: “Questo vale per le luminarie ma vale anche per tutto ciò che vedete e che vivete nel vostro paese. Guardate che ai commercianti nessuno gli impone di fare queste cose e se le fanno invece di rompere le palle del “quando arrivano” o poi magari dire “ma son più belle quelle di New York” magari pensateci. Guardate che i tanti eventi di cui è ricco Uboldo sono fatti per la stragrande maggioranza da persone che non portano a casa un centesimo e lo fanno semplicemente per il proprio paese, per gli altri, per fare qualcosa di bello per la nostra comunità”

Il sindaco conclude con una bacchettata, in 4 punti, ai “leoni da tastiera”: “Primo dall’altra parte ci sono persone in carne e ossa che magari si sbattono per voi e questo è il ringraziamento. Secondo: c’è gente che fa per gli altri e che come voi ha mogli, mariti, fidanzati, impegni, famiglie, scuole, zaini da preparare, cene da cucinare, ma lo fa perché crede nella comunità e nel proprio paese. La differenza tra voi e loro non è che hanno giornate da 36 ore ma semplicemente che loro alzano il culo dal divano.Terzo: dato che è quasi dieci anni che faccio il sindaco e circa 25 che tra oratorio e associazioni sono sempre in mezzo a queste cose, guardate che io tutti quelli che scrivono scrivono e criticano e criticano non li ho mai visti spostare nemmeno una panca o un tavolo o tirarsi su le maniche per fare qualcosa. Quarto (e più importante): ricordatevi che voi non fate niente, quindi almeno abbiate la decenza di stare muti. Altrimenti guardate, fate così, la prossima volta proponetevi per collaborare così vedete cosa vuol dire. Dopo, se proprio necessario ma non sarà necessario, parlate”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Dicembre 2017
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