Visita ai giardini di Villa Fabio Ponti

Teresio Colombo ci porta alla scoperta del giardino della più antica delle Ville di Biumo superiore

Villa Fabio Ponti: a passeggio con Teresio Colombo

Ho voluto parlare del giardino della villa di Fabio Ponti, la più antica villa fra le due  già esistente prime della ristrutturazione fatta effettuata dal Pollack alla fine del XVIII° secolo e successivamente ingrandita fu per diversi anni la residenza estiva della famiglia degli industriali tessili Ponti di Gallarate che la abitarono fino a quando non venne ultimata la villa Andrea; le due ville e i relativi parchi erano separati dalla “stradella della fontana” che da Biumo raggiunge il viale Valganna ma i Ponti ottennero l’autorizzazione alla costruzione di un passaggio con la costruzione di un ponte fra le due ville, a causa di una divisione le 2 proprietà venero separate nel 1875 e il passaggio venne sbarrato e solo dopo oltre 80 anni con la cessione alla Camera di Commercio della provincia si tolse lo sbarramento ridando unicità al complesso.

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Il giardino di Villa Fabio Ponti a Varese 4 di 19

Il giorno 13/12 essendo arrivato con il bus della linea A, in piazzale Litta entro, passando davanti a villa Andrea attraverso il ponte nascosto da numerosi cespugli, e passo ai giardini di villa Fabio scelgo di iniziare la visita seguendo il viale di discesa a metà collina anche se dopo pochi metri mi accorgo che la neve è stata lasciata sul percorso ma proseguo ugualmente finalmente vedo una cultivar di Chamaecyparis obtusa (01,02) la cupressacea a crescita particolarmente lenta e per questo motivo spesso utilizzata come ornamento anche in piccoli giardini domestici la pianta ormai diffusa in tutta Europa proviene dall’estremo oriente; nel frattempo ricerco sulle piante di Aucuba (Aucuba japonica) (03) i bei frutti rossi che costituiscono il suo ornamento nel periodo invernale, finalmente riesco a vederli ma sono ancora verdi, ugualmente li fotografo, mi sembra di essere ritornato nel periodo fra gli ultimi anni del 700 e la prima metà dell’800 quando i floricultori andavano alla ricerca dei frutti  che non trovavano mai per il motivo che trattandosi di pianta dioica era necessario che ci fossero piante di entrambi i sessi per ottenere i frutti; poco più avanti un bellissimo cespuglio di Agrifoglio (Ilex aquifolium) (04,05) varietà argentea anche questo è un cultivar di una pianta diffusa in tutta l’Europa dove era utilizzato per festeggiare il solstizio invernale e quindi l’aumentare delle ore di luce, purtroppo malgrado la ricerca  molto non ho scorto bacche che pur ricordo di averle fotografate anni fa ed aveva le bacche quindi si tratta di una pianta femmina anche l’agrifoglio lo si ritrova comunemente nei nostri giardini perché è pianta comune nei nostri boschi e le foglie hanno durata pluriennale.

Finalmente la strada termina in una piazzuola e proseguo svoltando sulla destra la strada è da qui ripulita completamente dalla neve proseguo e ritrovo il vecchio ingresso utilizzato fino agli anni 60 come unico accesso alla villa è li che ritrovo il Pino eccelsa (Pinus wallichiana) (06,07) che molto simile al pino strobo ma di origine himalaiana e non americana è l’unico esemplare che conosco in Varese e zone limitrofe; nella zona era presente una pozza d’acqua risorgiva tanto da costituire una attrazione per i bambini più piccoli, ritrovo la zona è recintata e l’accesso non è consentito in compenso nelle vicinanze si è sviluppata una pianta di Alloro (Laurus nobilis) (08.09) lauracea, ricca di oli essenziali che concorrono assieme ad altre spezie a fornire ai cibi preparati con essi profumi e sapori particolarmente stimolanti di notevoli dimensioni con i boccioli quasi pronti a sbocciare.

Risalgo a strada percorsa fino a trovare un’altra Chamaecyparis pisifera (10,11,12) della quale riprendo le foto del fogliame con i fiori e del tronco che tende a squamarsi a lunghe strisce, anche di questa cupressacea, di origine orientale, ne è stata importata una notevole quantità ottenendo tantissimi tipi di cultivar, il motivo del notevole utilizzo anche in piccoli giardini sia dovuto al fatto della grane adattabilità della pianta ai diversi tipi di terreno, alla crescita lenta ed alla sua facilità di manutenzione; poco distante vedo un bel cespuglio di Calicanto (Calycanthus floridus) (13,14), arbusto di origine nord-americana diffuso nei giardini europei soprattutto per la fioritura che avvien nei mesi invernali con la pianta priva di foglie, i fiori inizialmente di un colore giallo oro sono dotati di un profumo intenso, questi due elementi favoriscono l’impollinazione come si può constatare vedendo i frutti dell’anno precedente, poco più avanti troviamo un bell’esemplare di Cipresso dell’Arizona (Cupressus glabra) (15,16) pianta introdotta in Europa solo all’inizio del secolo scorso ma diffusa nei giardini dove è sovente tenuta a siepe, è pianta che facilmente si adatta ad ogni tipo di terreno e sopporta lunghi periodi di siccità, caratteristico il colore del fogliame che nei periodi, come l’attuale, di massima espansione dei boccioli appare addirittura grigiastro.

Mi porto a metà del giardino antistante la facciata (17) realizzata con l’allargamento della villa attuato nel secondo decennio dell’800 ottenendone una visione completamente diversa rispetto a quella che si ricava dall’ingresso dal cortile d’onore; proseguo in questo ben innevato giardino fino ad arrivare alla balaustra(18)  dalla quale Giuseppe Garibaldi al comando del corpo dei volontari “Cacciatori delle Alpi” diresse la battaglia di Varese del 27 maggio del 59 contro le truppe del generale austriaco Urban conclusasi con la vittoria dei garibaldini che il giorno successivo vincendo a San Fermo sulle colline vicino a Como fra i morti di queste battaglie si ricorda Enrico Cairoli morto a Varese ed il tenente Carlo De Cristoforis morto il giorno successivo a San Fermo. Questi ricordi costituiscono un invito a chiudere l’articolo non prima di aver fotografato le magnifiche Viole con sperone (Viola calcarata) (19) si tratta comunque di ibridi, piegate dalla neve disposte nei vasi che abbelliscono le scalinate nonché il bell’esemplare di Agrifoglio (Ilex aquifolium) (20)  posto prima del sotto passaggio utilizzato precedentemente come grottario.

A tutti i lettori i migliori auguri per un felice Natale!

Teresio Colombo    

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2017
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