Arriva il Ma, movimento aggregativo per “arrangiarsi da soli”

Per ora è una associazione culturale no profit, ma presto vuole diventare un movimento politico a livello nazionale. Si è presentato venerdì 26 a Varese

Ma, nasce il movimento aggregativo

Si chiama MA, Movimento aggregativo per la tutela dell’individuo e del territorio.

Per ora è una associazione culturale no profit con sede in via Maspero 8/10, un movimento di opinione ma che presto vuole diventare un movimento politico, e a livello nazionale.

E si è presentato questa mattina, venerdì 26 gennaio 2018, a Varese, anche se: «andiamo già da Scicli a Sondrio, a Bergamo» spiega Enrico Marocchi, fondatore del movimento insieme ad altri dieci soci firmatari dell’atto costitutivo e portavoce del movimento.

Con lui, hanno dato vita al movimento Giuseppe Alberto Ballerio, Ignazio Bonacina, Santo Cassani, Andrea Malesi, Giuseppe Mineo, Giovanni Morostabilini, Ermanno Rotondi, Marco Saroglia, Orazio Sofia, Franco Tenti.

Un’idea partita da Varese, per cui «I fondatori hanno un mandato di un anno, per organizzare il partito a livello nazionale – continua Marocchi – Alla fine dell’anno poi indiremo un congresso, che deciderà chi davvero lo guiderà a livello nazionale».

E che parte di fatto da un motto “Tuteliamoci da soli”.
«L’emarginazione dei giovani che non viene mai risolta, il poco rispetto per gli anziani, la rovina che si sta facendo dell’ambiente, mi hanno fatto pensare di creare questo movimento – ha spiegato Marrocchi – Sentendo alcuni amici, partendo da Santo Cassani, l’abbiamo semplicemente reso possibile. E da subito abbiamo avuto attenzioni anche da Scicli, Ragusa, Rovigo, Bergamo, che ci hanno chiesto adesione. Per questo la nostra attività è partita direttamente a livello nazionale».

Cosa vuole questo movimento? «Noi vogliamo la rivalutazione dell’uomo malmenato distrutto e compresso, come persona – ha continuato Marocchi – L’uomo deve tornare ad essere primo attore. Per questo abbiamo scelto come immagine di statuto una scultura della varesina Anna Bernasconi, con un uomo imprigionato che aspetta solo di uscire ed essere protagonista».

Se chiedete la collocazione politica, la risposta è netta: «Noi non ci collochiamo da nessuna parte. vogliamo innanzitutto essere autonomi, anche se qualcuno di noi è già stato coinvolto nelle regionali, come Gabriella Riva e Santo Cassani nel partito pensionati»

Una scelta confermata proprio da Santo Cassani: «E’ da 50 anni che mi batto per la difesa del lago – spiega – E parlando con Marocchi abbiamo pensato di espandere questo tipo di battaglie a livello nazionale. Lo scopo è mettere nostri associati nelle varie liste, per influenzarle con le nostre idee. E le prime cavie siamo io e Gabriella».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Gennaio 2018
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