Giorno della memoria: una targa per ricordare i triangoli rosa

Arcigay Varese ha aperto un crowfunding per ricordare le deportazioni omosessuali. Sabato 27 gazebo in piazza del Podestà per informare e raccogliere fondi "dal vivo"

Generico 2018

Per ricordare, nel giorno della memoria, anche i triangoli rosa, Arcigay Varese ha aperto un crowdfuding per una targa da apporre a Varese in una zona ben visibile ed accessibile al pubblico, così come già accade anche in altre città italiane come Roma, Bologna, Trieste, e in altre città europee, come Berlino e Barcellona. L’auspicio dell’associazione è di vedere la targa pronta in occasione della giornata della memoria del 2019.

«L’obiettivo della targa è quello di commemorare anche le vittime omosessuali dell’olocausto e delle persecuzioni nazifasciste – spiega Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese – A scanso di equivoci rammentiamo che non vogliamo fare distinzioni tra le vittime: targhe per i triangoli rosa esistono in tutto il mondo. Il nostro auspicio è quello di una maggiore consapevolezza sul tema e anche far sì che gli omosessuali non vengano dimenticati nelle varie commemorazioni in occasioni della giornata della memoria. Nonostante le persecuzioni subite dagli omosessuali in passato, evidenziamo purtroppo che la comunità LGBTI+ soffre ancora oggi di stigma e emarginazione sociale».

La raccolta fondi non sarà solo on line: sabato 27 gennaio dalle 14.30 alle 17.00 Arcigay Varese sarà infatti presente con un gazebo in piazza del Podestà a Varese con materiale informativo per ricordare la comunità omosessuale tragicamente perseguitata e sterminata durante l’Olocausto.

TRIANGOLI ROSA PER DISTINGUERE I DEPORTATI OMOSESSUALI

Agli omosessuali deportati nei campi di concentramento veniva apposto un triangolo rosa ben evidente per far sì che fossero riconoscibili da lontano, mentre alle donne lesbiche spesso veniva cucito un triangolo nero destinato ai prigionieri “asociali” (malati mentali, prostitute, alcolisti) perché aventi un comportamento sessualmente anticonvenzionale.

La fine della guerra e la liberazione dal nazismo e dal fascismo cambiarono ben poco la condizione degli omosessuali. Per molti, la liberazione dei campi di sterminio non significò affatto il ritorno alla libertà. Al contrario, accadde che molti triangoli rosa passarono dai campi di sterminio al carcere, dove avrebbero finito di scontare la pena inflitta in base al Paragrafo 175: le autorità alleate ritennero che il castigo imposto era meritato e pertanto doveva essere scontato fino in fondo.

A nessun omosessuale, inoltre, venne concesso un indennizzo per quello che aveva subìto. La Repubblica Federale Tedesca non abolì il Paragrafo 175: si limitò a alleggerirlo degli inasprimenti approvati dal regime nazista. Riformato nel 1969, il Paragrafo 175 verrà abrogato definitivamente solo nel 1994. Nel frattempo, 50.000 omosessuali verranno condannati per il proprio orientamento sessuale.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Gennaio 2018
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