L’anno strepitoso del Gruppo Speleologico Prealpino

Centinaia di escursioni e un altissimo numero di presenza hanno contraddistinto il 2017 per questa importante realtà varesina

Valceresio generiche

Quello che si è da poco concluso si è rivelato un anno davvero assai speciale per il Gruppo Speleologico Prealpino, denso di novità positive che hanno arricchito la già consolidata esperienza del sodalizio.

L’associazione, che ha sede a Clivio presso la struttura comunale che ospita anche il Museo di Storia Naturale, vanta a tutt’oggi un organico di ben 45 associati, ed è grazie a questo elevato numero di persone che è possibile intraprendere innumerevoli iniziative, dalle esplorazioni di nuove grotte sino alla gestione di manifestazioni destinate a far conoscere e valorizzare i fenomeni carsici e tutto ciò che ad essi è connesso, dalle forme di vita ipogee sino alle acque sotterranee, preziosità che devono assolutamente essere tutelate.

Nel ricco ed articolato calendario delle attività del G.S. Prealpino riferito al 2017, si elencano tra l’altro le esplorazioni della Grotta dei Fulmini sul Monte Campo dei Fiori, cavità che da circa tre anni impegna gli speleologi ma che presto regalerà interessanti
novità riguardo i suoi sviluppi profondi, poi altre esplorazioni effettuate nel territorio di Saltrio, dove nei pressi delle cave di pietrisco sono stati localizzati, nei primi mesi dell’anno, un paio di pozzi naturali profondi una ventina di metri, sotto i quali sono state
scoperte alcune gallerie ed una serie di cunicoli ancora in fase esplorativa.

Parallelamente a queste iniziative, il sodalizio speleologico presta la propria opera nell’organizzazione e gestione di innumerevoli visite guidate in grotta, e ciò si rende necessario per soddisfare le
sempre più numerose richieste che giungono soprattutto da parte delle scuole; proprio per tale motivo, recentemente è stata firmata una convenzione tra il Comune di Cunardo e il Gruppo Speleologico Prealpino, accordo che prevede la massima collaborazione tra i due nella gestione delle visite al complesso sotterraneo delle Grotte di Cunardo, ovvero l’unico traforo idrogeologico di Lombardia, che rappresenta a tutti gli effetti un’eccellenza naturalistica di ampio rispetto e che ogni anno attrae a sè migliaia di visitatori. Come se non bastasse, sempre in ambito di visite guidate, il GSP da qualche anno si è assunto anche l’onere di gestire e coordinare le visite guidate dei due maggiori rifugi antiaerei di Varese risalenti alla 2° Guerra Mondiale, siti di grande interesse storico celati nel sottosuolo cittadino e di proprietà del demanio, che periodicamente, in accordo con il Comune di Varese, vengono aperti al pubblico per consentire agli interessati di conoscere un angolo di storia ormai quasi dimenticato.

Valceresio generiche

Riassumendo tutti gli impegni che il Gruppo Speleologico Prealpino si è assunto nel corso del 2017, ecco le cifre che rappresentano la mole di lavoro svolta: 234 escursioni, di cui 60 fuori provincia, con 856 presenze complessive di soci. 29 le grotte visitate e 27 le visite
guidate per accompagnare scolaresche e gruppi di appassionati, ben 6 le manifestazioni organizzate per la propaganda della speleologia e la tutela delle grotte e tre giornate di apertura al pubblico dei rifugi antiaerei di Varese, poi tre corsi di carattere speleologico, organizzati sia per avvicinare nuovi adepti alla pratica di questa disciplina, sia per elevare il livello di preparazione tecnico-culturale di speleologi già affermati.

Nel corso del 2017 il GSP ha inoltre organizzato per i propri associati due importanti spedizioni, la prima in Slovenia durante l’estate, la seconda si è svolta in autunno, in Sardegna.

A coronare un anno di successi il felice intuito del socio Angelo Zardoni che il 22 settembre scorso, durante una ricerca esterna di nuove cavità condotta nell’area del Pian del Tivano, nel comasco, localizza un pertugio con forte circolazione d’aria; a seguito di
uno scavo poco impegnativo viene aperta la via verso zone profonde ed inesplorate, un sistema sotterraneo di dimensioni impressionanti, con una serie di verticali profonde oltre
cento metri ognuna che conducono ad ambienti lontani, al di là quali si apre un enorme salone, un grande “vuoto sotterraneo” che gli speleologi faticano ad illuminare, pur utilizzando potenti torce di cui sono equipaggiati. Stiamo parlando dell’Abisso dei Giganti, la più importante scoperta speleologica dell’anno dell’intera Lombardia, e a cui anche il Gruppo Speleologico Prealpino è stato chiamato a collaborare nella sua complessa e difficile esplorazione.

Il nuovo anno si prospetta sin d’ora davvero impegnativo, tantissimo lavoro attende i soci del GSP ma, come sempre, la sua efficiente e capace macchina organizzativa permetterà loro di affrontare con successo le numerose sfide che si proporranno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2018
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