Le Sorelle Marinetti portano al Teatro del Popolo la storia del varietà

Domenica 21 gennaio si apre la rassegna dedicata al teatro leggero: un viaggio tra animali radiofonici, compagnie di provincia, atmosfere esotiche anni Trenta

Topolini, mici e pinguini innamorati. Lo zoo dello swing italiano delle Sorelle Marinetti.

La storia del “teatro leggero” italiano rivive, in forma divertente e per tutti, al Teatro del Popolo di Gallarate. Merito delle Sorelle Marinetti, che porteranno quattro spettacoli nella sala di via Palestro, nata all’inizio degli anni Venti proprio come luogo di teatro popolare, all’interno dell’allora “Casa del Proletariato” di Gallarate.

La rassegna si chiama “Ah… il varietà”, con quattro appuntamenti pomeridiani domenicali (21 gennaio, 25 febbraio, 25 marzo, 15 aprile), pieni di atmosfere d’antan, «in un lavoro di teatro della memoria che portiamo avanti ormai da quasi dieci anni».

Si parte appunto domenica 21 gennaio con “Scusi, ha visto un pechinese?”, dedicato al teatro d’arte varia, che ripropone il clima delle compagnie teatrali, con il capocomico, l’attore brillante, la soubrette. Il 25 febbraio “Scusi, ha visto un uccellino?” ripropone invece un repertorio delle canzoni swing che hanno per protagonisti gli animali, una curiosità che s’intreccia con la storia del periodo d’oro della radio, primo mezzo di comunicazione di massa.

Il 25 marzo sarà invece la volta dello spettacolo “Scusi, ha visto il negus?” che si muove nelle suggestioni esotiche degli anni Trenta, ispirate alle avventure coloniali italiane, in un periodo in cui (proprio per le conseguenze della guerra fascista contro l’Etiopia) gli italiani facevano anche i conti con le prime ristrettezze, presagio della grande tragedia incombente, la guerra mondiale. Domenica 15 aprile sarà invece la volta di “Scusi, ha visto Berenice?”, dedicato alle figure femminili del varietà, in un viaggio che è anche scoperta di come cambiava la figura della donna in un’Italia in tumultuoso mutamento.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Gennaio 2018
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