L’ex pizzeria della mafia diventa luogo di legalità

Sarà gestita da una cooperativa che si occupa di reinserimento di ex detenuti, ci sarà anche una ciclofficina

Busto generiche

È pronta a rinascere a nuova vita l’ex pizzeria di via Quintino Sella 7 a Busto Arsizio confiscata alla criminalità organizzata. È dell’altroieri la determina dirigenziale del Comune di Busto Arsizio con cui si procede all’affidamento del bene ad una delle due cooperative che avevano presentato un progetto di riutilizzo a fini sociali dello stabile.

«Alla conclusione di un’annosa vicenda, e al termine di una procedura estremamente attenta e oggetto di tutte le necessarie verifiche da parte della commissione aggiudicatrice, composta da funzionari competenti, non tutti provenienti dal settore dei servizi sociali – sottolinea l’assessore al welfare e all’inclusione sociale Miriam Arabini – l’assegnazione è stata completata nei termini previsti dal bando. Settimana prossima ci sarà il passaggio in giunta per la presa d’atto della determina, poi si potrà procedere con la stipula della convenzione con il soggetto assegnatario».

L’immobile al civico 7 di via Quintino Sella, composto da un’attività commerciale (un’ex pizzeria da asporto) al piano terra e da due appartamenti al piano superiore, era stato affidato all’amministrazione comunale dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. La scorsa estate, con la regia degli assessorati all’inclusione sociale e ai lavori pubblici, era stato pubblicato l’avviso di selezione per la concessione d’uso degli spazi, aperta a progetti di recupero e riutilizzo a fini sociali. La cooperativa che si è aggiudicata il bando lo riceverà in comodato d’uso gratuito, per realizzare un’attività di startup finalizzata al reinserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati (ex detenuti), anche attraverso una ciclofficina. (che si occuperebbe anche di recuperare bici in stato di abbandono sul territorio).

«Abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo posti, che era quello di riscattare la storia travagliata di quel bene confiscato destinandolo ad un progetto di inclusione sociale – commenta l’assessore Arabini – ora seguiremo con attenzione la concretizzazione di un progetto di grande valore sociale, con la speranza che riesca ad essere realizzato nella sua interezza. Per la città significherebbe aver raggiunto un risultato importante».

La cooperativa si chiama 3B Cooperativa Sociale onlus, sull’immobile saranno investitit 59mila euro, comprensivi di recupero degli appartamenti che saranno destinati ad housing sociale. «Auguro alla cooperativa il miglior successo possibile per questa iniziativa» aggiunge Massimo Brugnone, consigliere Pd che nei giorni scorsi. «Che sia l’inizio di una nuova vita nella gestione di un patrimonio che apparteneva alla criminalità organizzata e adesso diventa un tesoro a disposizione della comunità. Come scritto nel progetto, oltre al reinserimento lavorativo per i carcerati, spero possa essere alta la collaborazione con i ragazzi delle nostre scuole».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Gennaio 2018
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