Due licenziamenti, sciopero e presidio alla Transfluid

L'azienda ha 75 dipendenti, nella giornata di lunedì ha annunciato la soppressione di due posizioni. I sindacati: "Ritirate i licenziamenti, metodo inaccettabile"

gallarate generico

Sciopero e presidio di protesta, nella mattina del 15 gennaio, alla Transfluid di Gallarate, dopo il licenziamento di due operai.

La protesta è scatatta immediata dopo che l’azienda «con lettera del 15 gennaio, ha licenziato in tronco due operai sostenendo la soppressione delle due posizioni organizzative e un progressivo calo di lavoro» spiega Domenico Lumastro, della Fiom-Cgil.

Di comune accordo con le Rsu e con i lavoratori è stato promosso uno sciopero di un’ora (dalle 9.30 alle 10.30, nella giornata di martedì 16 gennaio), e un presidio all’interno dell’azienda. «Alla mobilitazione – dicono dalla Cgil – ha aderito più del 80% della forza lavoro per dire No ai licenziamenti e alle modalità con cui questo è stato deciso e comunicato».

La Transfluid produce giunti e trasmissioni idrauliche, ha sede nella zona industriale di Cedrate. «Questi licenziamenti rappresentano un precedente pericoloso e non può essere questo il modello di relazioni industriali e sindacali. Riteniamo poco fondate le motivazioni fornite dall’azienda poichè negli ultimi anni non è stato utilizzato nemmeno un giorno di cassa integrazione». Inoltre secondo i sindacati non sono mai state discusse «possibilità di ricollocazione», all’interno di un’azienda di circa 75 dipendenti.

Il sindacato parla di «una pratica inaccettabile», anche se si considera la storia della Transfluid, un’azienda «che ha fatto, fin dalla sua nascita, dell’etica sociale un forte punto di riferimento». Per questo la Fiom-Cgil chiede che l’azienda non licenzi i due operai e anche in futuro non ricorra al licenziamento improvviso e s’impegni perché «si cerchino prima soluzioni alternative».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Gennaio 2018
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