Paola Della Chiesa chiede i danni alla Provincia

L'ex dirigente dell'Agenzia del turismo, dopo l'assoluzione: "Vicenda terribile, ero in cura psichiatrica. Sarebbero gradite le scuse"

Paola Della Chiesa

L’ex direttore dell’Agenzia provinciale del Turismo, Paola Della Chiesa, va al contrattacco dopo il proscioglimento che sancisce la sua estraneità dall’accusa di peculato.

Assistita dal suo avvocato, Pierpaolo Caso, ha deciso di chiedere i danni alla Provincia di Varese, l’ente che liquidò l’Agenzia del turismo e che fece partire l’esposto verso la procura che ha originato l’indagine nei suoi confronti. Le accuse vertevano su 33mila euro circa di spese non giustificate durante la sua funzione, ma la Della Chiesa ha potuto portare alla fine tutte le carte che l’hanno scagionata.

Ora il legale chiede che la Provincia le corrisponda quantomeno le spese sostenute, riconoscendole la clausola del contatto nazionale dei dirigenti pubblici che parla di assicurazione per cause legali. Ma non solo: si parla anche di danni morali e di salute. L’avvocato Caso dice. “Mi aspetto che entro 15 giorni la provincia mi convochi per un incontro ma valuteremo il da farsi, non è escluso che si possa anche procedere a una querela per calunnia”.

“Il minimo sindacale sarebbe ricevere delle scuse” osserva la Della Chiesa, che secondo il suo racconto ha vissuto un notevole travaglio personale in questi due anni. “Sono stata assistita da uno psichiatra e ora lo sono da una psicologa – fa notare – perché ho sofferto, sono  innocente e mi hanno accusato di una cosa che non ho fatto. Sono tornata a casa, una sera, e mi sono trovata la Digos al cancello che mi ha notificato l’avviso di garanzia. Mi hanno chiesto tutti gli scontrini, ho dato le fotocopie e per risposta mi hanno chiesto dove fossero gli originali. Era tutto in un armadio in Provincia e mi hanno negato l’accesso. In procura mi hanno interrogato per 5 ore, come un criminale. Ho portato tutto in un trolley, pieno di scontrini”.

Paola Della Chiesa

Della Chiesa lamenta il fatto di aver ricevuto un danno di immagine enorme, soprattutto per chi come lei che vive di comunicazione. “Per quanto sia una persona dinamica, sono dovuta ripartire da zero. Oggi sono seguita da una associazione per la tutela della persona, e da un coach. Ho pianto tanto. Alcuni mi hanno dato grande vicinanza, altri invece mi hanno voltato le spalle e insultato. Mi ha fatto molto male vedere la Provincia di Varese costituirsi parte civile con l’avvocato che lamentava il danno di immagine che io avrei arrecato all’ente. In realtà sono stata quella che per cinque anni ha dato l’anima per portare iniziative di marketing a Varese, dal canottaggio ad altro. Aggiungo anche che sono stata anche fermata per strada e apostrofata come ladra. In tutto questo, l’unico politico che mi ha supportato in questo periodo è stato l’ingegner Galli, che ringrazio pubblicamente”.

Ma la vita continua, e oggi Paola Della Chiesa si ritiene una donna libera dal peso delle accuse e anche pronta a ripartire per nuove avventure: “Ho scritto un libro – spiega – si chiama Il galateo del business 3.0, oggi per me è come se fosse natale, riparto e chiedo che mi venga ridata la dignità”. Il suo avvocato aggiunge: “Questa donna ha avuto un grande coraggio”.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 18 Gennaio 2018
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Commenti

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  1. Roberto Colombo
    Scritto da Roberto Colombo

    i lavoratori nel settore pubblico sono sempre i più tutelati

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