Parte da Lainate la corsa del sindaco Alberto Landonio alle elezioni regionali

Il sindaco di Lainate si candida nella lista Gori Presidente: "Niente tifoserie (né tessere) politiche, ma voglia di progettare in grande"

Alberto Landonio

La gavetta tra i banchi da consigliere nella lista civica Lainate nel Cuore fino alle elezioni plebiscitarie al secondo mandato da Sindaco (nel 2014), il contatto costante con i bisogni quotidiani dei cittadini che incontra ogni giovedì ad oltranza nel suo ufficio, ma anche l’occhio lungo a un territorio che va ben oltre i confini comunali. Nessuna tifoseria (né tessera) politica, se non la maglia del Milan indossata anche nella ‘cattiva sorte’ degli ultimi anni. Le esperienze sovracomunali come presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Rhodense sui temi sociali, nel confronto su infrastrutture e trasporti e per il lavoro in rete nella valorizzazione della cinquecentesca Villa Litta anche nell’ottica di sviluppo economico del territorio.

Si è presentato così, senza troppi fronzoli, nei giorni scorsi in una delle sale della Villa, Alberto Landonio candidato alle elezioni regionali della Lombardia nella lista a sostegno di Gori Presidente.

“Credo che in politica, soprattutto in questo momento, sia necessario superare le tifoserie – commenta Landonio – Ho sempre ritenuto che le convinzioni di parte non potessero essere accolte a prescindere dai programmi e dalle persone. E’ per questo che finora ho avuto un impegno di natura civica. In questa competizione regionale, ho valutato la proposta di Gori come la migliore per la Lombardia e per questo ho deciso di sostenerlo”.

Da Sindaco, Landonio prende a prestito lo slogan ‘Pensare globalmente e agire localmente’, per sintetizzare la sua esperienza che potrebbe portare un contributo anche a livello regionale: “Penso sia una modalità di fare politica condivisibile, che ti fa progettare in grande, non dimenticando di  essere accanto alla gente nei bisogni quotidiani”.

A chi gli chiede cosa succederà, in caso di elezione, in Consiglio comunale a Lainate, Landonio usa ancora una metafora calcistica e aggiunge: “Formalmente non potrò più ricoprire la carica di Sindaco, ma finché sarà possibile farò il capitano di questa squadra, intendo rimanere capitano-non giocatore in modo tale che questa formazione possa continuare fino a fine mandato (primavera 2019) il programma per cui è stata eletta. Al quarto anno del secondo mandato abbiamo ben chiare le idee su cosa serva alla città e sarà naturale arrivare alla scadenza del mandato con la stessa determinazione che abbiamo visto fino a qui”.

Realtà produttive, infrastrutture e trasporto pubblico, cultura i temi centrali

“In questi anni ho avuto a che fare con molti imprenditori – aggiunge – Non chiedono solo finanziamenti o minori tasse, ma puntano soprattutto sulla certezza dei tempi con cui avviare interventi di sviluppo e attività produttive. Credo che la Regione possa esercitare un ruolo importante su questo fronte, ponendo in essere ulteriori forme per incentivare le imprese e garantendo loro reali opportunità per questo sviluppo. Snellire la burocrazia deve essere una delle battaglie più importanti per il territorio. Lo penso per il Nord Ovest di Milano che conosco meglio, ma credo sia applicabile ovunque”.

“Come Sindaco mi sono già speso ai tavoli regionali per lo sviluppo di un sistema ferroviario, con ricadute su tutto il territorio del Nord Ovest. Sicuramente il tema del trasporto pubblico è una delle priorità, anche di natura ambientale, con soluzioni in nome della competitività e efficienza. L’incentivo all’utilizzo da parte dei cittadini dipende tutto dalla competitività del trasporto pubblico rispetto a quello privato, per esempio dai tempi certi con cui poter arrivare al lavoro ogni giorno.

L’esperienza della valorizzazione di Villa Litta in questi anni mi ha insegnato molto. Penso che cultura e sviluppo economico debbano viaggiare insieme, credo che la cultura sia anche un’opportunità economica per il territorio. A Lainate abbiamo sempre cercato di lavorare in un’ottica sovracomunale, allargando le reti, e spesso siamo stati presi a modello di gestione di un bene storico e dei suoi giardini. La Lombardia, regione tanto ricca anche in questo settore (parlano i dati dell’attrattività turistica aumentata anche nel dopo Expo), dovrebbe quindi delineare una forte strategia culturale, cosa che finora non ho visto se non attraverso interventi spot, per farne un elemento di rilevanza economica. Siamo stati leader in altri settori, potremmo spiccare anche in questo”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Gennaio 2018
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