The Post, un inno al buon giornalismo
Esce domani, 1° febbraio, il film di Steven Spielberg con Meryl Streep e Tom Hanks. La pellicola narra la vicenda della pubblicazione dei Pentagon Papers, documenti top secret che dettagliano l'implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam
«Kay, li preoccupa che ci sia una donna al capo del giornale, che possa non avere fermezza per le decisioni difficili»…E invece Kay Graham, editore de Il Washington Post , di coraggio e fermezza ne ha avuta parecchio.
Esce domani, 1° febbraio, nelle sale cinematografiche “The Post” il film di Steven Spielberg con Meryl Streep e Tom Hanks nel ruolo dei protagonisti.
Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar e 6 candidature a Golden Globes.
Convinto che la guerra condotta in Vietnam dal suo Paese costituisca una sciagura per la democrazia, Daniel Ellsberg, economista e uomo del Pentagono, divulga nel 1971 una parte dei documenti di un rapporto segreto. 7000 pagine che dettagliano l’implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Un’implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti. È il New York Times il primo a rivelare l’affaire, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un’ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post (ri)mette mano ai documenti e rilancia grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham, e del suo direttore, Ben Bradlee. Prima donna al timone di un prestigioso giornale, Katharine decide di pubblicare il monumentale scandalo di stato con buona pace degli investitori (il giornale era allora in fase di ristrutturazione finanziaria) e a rischio della sua azienda, della prigione e della carriera dei suoi redattori. Fedeli al primo emendamento e all’intelligenza dei propri lettori, i giornalisti del Washington Post svelano le manovre e le menzogne della classe politica, assestando il primo duro colpo all’amministrazione Nixon.
(da MyMovies)
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